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Iniziano gli Europei, ma qui li giochiamo con la birra!

Immagino saprete che da oggi fino alla fine del mese l’argomento di discussione preferito saranno gli Europei di calcio, che partiranno ufficialmente nel pomeriggio con la partita inaugurale tra Polonia e Grecia. Sfruttando la tradizionale leggerezza dei post del venerdì, approfitto dell’evento più nazional-popolare delle prossime settimane per fare un giochino che combini birra e pallone. Niente a che vedere con il delirante power ranking birraio che produssi per i Mondiali in Sudafrica 😛 , ma qualcosa di più immediato. L’idea è semplicemente di disputare idealmente il torneo, considerando non la forza calcistica delle squadre, ma quella birraria. Ovviamente partendo dai gironi già stabiliti e dagli accoppiamenti previsti per le fasi a eliminazione diretta. Chi vincerà? Immagino io se avrete il coraggio di leggere tutto l’articolo 🙂 .

Girone A (Polonia – Grecia – Russia – Repubblica Ceca)

Tra le quattro squadre presenti, l’unica superpotenza birraria è la Repubblica Ceca, che possiamo pacificamente considerare prima classificata. Tra le restanti tre possiamo tranquillamente escludere la Grecia, che ha una familiarità con la birra artigianale pari a quella di un bambino con il modello per la dichiarazione dei redditi. Rimangono in ballo Russia e Polonia per il secondo posto e sarei propenso a far prevalere la prima. Passano quindi alla fase successiva Repubblica Ceca e Russia.

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Girone B (Olanda, Danimarca, Germania, Portogallo)

Per la sua tradizione brassicola la Germania è indubbiamente senza rivali nel girone. Il Portogallo è tristemente fanalino di coda, mentre anche qui il discorso per il secondo posto è alquanto spinoso. Olanda e Danimarca sono due nazioni birrarie con molti punti in comune, essendo entrambe considerabili tra le realtà emergenti del panorama internazionale. La Danimarca è estremamente moderna, con alcuni dei marchi birrari più in voga nella comunità degli appassionati. L’Olanda è in forte crescita e in alcuni esempi può giovarsi della vicinanza geografica del Belgio. Se devo scegliere, vedo però davanti la Danimarca. Tedeschi e danesi passano quindi ai quarti di finale.

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Girone C (Spagna, Italia, Irlanda, Croazia)

Girone privo di nazioni di riferimento per la birra nel mondo, anche se l’Irlanda sicuramente ha una storia brassicola non paragonabile a quella degli altri. Tra le restanti nazioni spicca sicuramente la nostra Italia, che rappresenta uno dei giovani movimenti birrari più interessanti in assoluto. Irlanda di un soffio sopra l’Italia, ma entrambe passano la fase a gironi.

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Girone D (Francia, Inghilterra, Ucraina, Svezia)

Anche in questo caso c’è una nazione che birrariamente parlando emerge con decisione tra tutte, e naturalmente sto parlando dell’Inghilterra. La Francia non è un paese birrario, sebbene presenti qualche eccezione importante. In Ucraina si beve molto, ma che io sappia il movimento artigianale è praticamente inesistente. La Svezia appartiene ai paesi birrari di impostazione scandinava, con grande propensione alle novità a fronte di tradizioni birrarie non radicate (fatte salve alcune bevande “parallele”). Premiamo quest’ultima nazione, che insieme all’Inghilterra passa alla fase a eliminazione diretta.

Primo quarto di finale: Repubblica Ceca – Danimarca

Il nuovo che avanza è la Danimarca, dall’altra parte c’è la tradizione e la forza dei cechi. I danesi scendono in campo sicuri dei propri mezzi, sostenuti dai tanti tifosi e attenti anche al look personale. Contro hanno una formazione piena di giocatori di esperienza, puntellata da alcuni giovani promettenti che sono il futuro della squadra. Sembra una partita equilibrata sulla carta, ma la Danimarca si scioglie presto. La Repubblica Ceca passa agli avversari una vera e propria lezione birraria: 3 a 0 e tutti a casa.

Secondo quarto di finale: Germania – Russia

Partita sulla carta scontata, con la Germania che può far valere tutta la sua storia birraria. In realtà i tedeschi non sono in forma: la loro qualità è diventata con gli anni altalenante e la creatività è prossima allo zero. E’ una squadra lenta, stanca, che si specchia in un passato che si sta rapidamente perdendo. Soffre più del previsto contro la Russia, nonostante l’avversario sia tutt’altro che prestigioso. Ma alla fine la Germania ha la meglio: un colpo di classe di uno degli ultimi prodotti della tradizione di un tempo (il numero 10 Franconia) fissa il risultato sull’1 a 0 a dieci minuti dal triplice fischio. Tedeschi in semifinale.

Terzo quarto di finale: Irlanda – Svezia

Partita equilibrata sulla carta, ma anche sul campo. Da una parte una nazione ancorata tradizionalmente alla birra: l’allenatore San Patrizio è lì a ricordare i legami birrari dei suoi giocatori. Dalla parte opposta uno dei rappresentanti della new wave birraria d’Europa, con un paio di giocatori di altissimo livello. Le squadre si affrontano a viso aperto e, nonostante la qualità del gioco non sia entusiasmante, i gol fioccano: 2 a 2 alla fine dei tempi regolamentari, stesso risultato anche dopo i supplementari. Si va ai rigori: la lotteria premia la Svezia, che accede a una storica semifinale.

Ultimo quarto di finale: Inghilterra – Italia

Accoppiamento non fortunato per i nostri colori, che si trovano costretti ad affrontare una terribile potenza mondiale della birra. Le nostre speranze si riversano nei tanti fantasisti di cui è zeppa la rosa italiana: giocatori di grande creatività, che possono tirare fuori il colpo di genio in ogni momento. Ma la solidità dell’Inghilterra fa la differenza, e la qualità di alcuni giocatori inglesi è straordinaria. L’Italia riesce anche a segnare, ma affonda comunque: 3 a 1 per i Leoni e torneo finito. Usciamo, ma a testa alta.

Prima semifinale: Repubblica Ceca – Germania

Grandissima semifinale tra due squadre con una prestigiosa storia alle spalle e una fantastica qualità generale. Le caratteristiche delle due rose sono molto simili, sebbene la Germania continui a manifestare carenze di forma fisica. I cechi hanno tanta esperienza, ma anche dei giovani molto interessanti: non è un caso che il vantaggio della Repubblica Ceca arrivi da un’azione molto ben congegnata e finalizzata con classe sopraffina. Nel secondo tempo la Germania prova a scuotersi, trovando il colpo di coda quando ormai era data per sconfitta. I gol del momentaneo pareggio e del successivo vantaggio arrivano a distanza di pochissimo tempo e ancora per mano delle vecchie stelle della squadra. La Repubblica Ceca è tramortita dal terribile uno-due. La Germania è in finale.

Seconda semifinale: Inghilterra – Svezia

Semifinale senza storia, con la Svezia che si dissolve ben presto di fronte alla forza degli avversari. L’Inghilterra è perfetta e colpisce quattro volte, con due reti per tempo. Gli svedesi ci provano fino in fondo, ma non riescono mai a impensierire realmente la retroguardia inglese. Ogni commento è superfluo: Inghilterra in finale senza il minimo sforzo.

Finale: Germania – Inghilterra

Due superpotenze contro, due modi diversi di intendere la birra, due filosofie di pensiero. Grande esperienza in campo, grande storia alle spalle. Partita equilibrata sin dalle prime battute, con colpi di classe degni dei migliori interpreti immaginabili. Il risultato rimane sullo zero a zero a lungo, poi nel secondo tempo i tedeschi cominciano ad accusare la fatica. L’Inghilterra passa in vantaggio al quarto d’ora della ripresa, catapultando la Germania in un incubo dal quale non riesce a risollevarsi. Il due a zero arriva a cinque minuti dal termine e mette la parola fine sulla partita e sugli Europei. L’Inghilterra è campione!

Avete qualcosa da recriminare con l’arbitrio (cioè io)? Fatelo in fretta perché dopo il post di oggi ho assoluto bisogno di farmi una birra 😉 Buoni Europei a tutti!

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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56 Commenti

    • La Spagna ha una squadra con giovani interessanti, ma manca completamente di esperienza e di qualità generale. E’ decisamente sotto l’Italia, almeno a livello birrario 😉

  1. Senza aver incrociato l’Inghilterra potevamo proseguire tranquillamente.
    Loro sembrano leggerini a centrocampo ma con un Barley Wine al centro dell’attacco diventano letali.
    Sulla finale vedevo un risultato diverso.
    I Tedeschi queste partite non le sbagliano mai e hanno qualche innesto come la Gose che non è solo Ostalgie.
    Il mix di alte e basse fermentazioni rende il gioco meno prevedibile rispetto a quello degli inglesi.

    • Valori innegabili quelli della Germania, ma ormai i giocatori di classe sono un po’ anzianotti e le nuove leve non garantiscono la stessa qualità. D’accordo con te sulla partita secca, ma le difficoltà di un torneo lungo possono ripercuotersi sulla brillantezza della squadra.

  2. Certo volevo vedere con il Belgio qualificato agli europei di calcio come sarebbe finito il tuo giochino 🙂

  3. Ci sono grandi dubbi sulla partita Inghilterra-Italia, si parla di importanti somme di denaro circolate sul conto corrente di Andrea Turco per accomodare il risultato della partita.
    La magistratura sta indagando, nei prossimi giorni è previsto l’invio un’avviso di garanzia per il noto blogger romano.

    E’ un calcio malato….
    meglio berci sopra!

  4. Ahahahah, sei un idolo!
    Cmq mentre lo leggevo pensavo che bisogna trovare un buon motivo (non calcistico) per giustificare l’eliminazione del Belgio…

  5. Dopo anni e anni d’ingerimento continuo e assiduo di massicce dosi d’alcool, questi sono i risultati e le conseguenze.

  6. Irlanda sopra l’Italia mi sembra una esagerazione. Va bene la tradizione, ma non c’è paragone tra il livello attuale delle birre italiane e quelle irlandesi. Sopra l’Italia in Europa vedo solo il Belgio, l’Inghilterra e la Danimarca. L’Olanda è De Molen dipendente. Per varietà, qualità e innovazione delle nostre birre, siamo da quarto posto.

    • Se l’Olanda è De Molen dipendente la Danimarca è Mikkeller dipendente. L’Olanda in più ci infila una trappista e uno stile davvero autoctono (le bok).

        • Mi sembri conoscere poco o nulla della scena birraria olandese. E a giudicare dagli altri commenti che hai sparso in giro, anche delle altre scene europee. Per intenderci: sì, puoi trovare una porter ceca o un barley tedesco.
          Poi magari concordo con te – anzi, penso lo facciano in tanti – che la birra tedesca è ferma a un palo e se non si sveglia rischia di morire sugli stereotipi, stanno chiudendo un sacco di birrifici e in pochi provano a spingere su stili meno tradizionali (e su luppoli e malti diversi da quelli abituali), e ancora meno sanno svariare tra stili puramente tedeschi e stili diversi.

          • La conosco bene, tu dimmi a parte De Molen, La Trappe, Emelisse, ‘t IJ, e forse Jopen cosa altro c’è di così rilevante. Per lo più è gente che brassa da De Proef o dallo stesso De Molen. Cosa rimane? La Delirum Tremens?
            Dico la mia, è facile farsi un nome sfornando 20 imperial stout da 10+%

          • Adesso il problema delle 20 imperial stout da 10+% è olandese?? E di chi brassa da De Proef?? In contrapposizione ai DANESI?? Sono esterrefatto.

            P.S: la Delirium è belga.
            P.P.S: sarei curioso di sapere quanti tra quelli nominati (e tra quelli non nominati, come ‘t Volen, Us Heit, De Prael e altri) sfornano 20 imperial stout da 10+%.
            P.P.P.S: poi ci sono gli olandesi che brassano oltre confine per ragioni fiscali, vedi Schelde e Dochter van Korenaar.

  7. In porta: Bi-Du Rodersch

    In difesa: Birrificio Italiano Tipopils, Extraomnes Zest, Toccalmatto Zona Cesarini, Opperbacco Triplipa

    A centrocampo: Loverbeer Madamin, Barley BB10, Panil Barriquée Sour, Maltus Faber Imperial

    In attacco: Baladin Xyayù, Birra del Borgo Sedici Gradi

    In panchina: Birra del Borgo My Antonia, Toccalmatto Stray Dog, Extraomnes Blond, Foglie d’Erba Babel, Birrificio Italiano Bibock, Bi-Du Confine, Maltus Faber Extra Brune, Ducato L’Ultima Luna, Montegioco La Mummia, Carrobiolo 1111

        • Repubblica Ceca e Germania? Puoi trovarmi una IPA, una sour, una porter, una imperialstout, una Barley Wine della Repubblica Ceca o tedesca?

          • Helles, Bock, Kolsch, Alt, Berliner Weisse, Gose, Marzen, Rauch, Roggen, Dinkel, Weizen, Schwarz, Zoigl, Keller, Zwickel, Dunkel, Pils

          • Zoigl, Keller, Zwickel, Kolsch e via dicendo, sono birra talmente simili tra loro. La Germania ha una grande storia, ma se prendessimo in esame solo le birre e i relativi birrifici nati negli ultimi 10 anni l’Italia le starebbe sopra di gran lunga, sia come qualità che come varietà e innovazione. Senza contare che una delle migliori kolsch è italiana, così come una delle migliori pils. E che dire della Bibock o della Sticher, o della Ghisa o della Wedding Rauch o della San Maffeo? Per carità, un bel viaggio in Germania tra la Baviera e la Franconia è assolutamente d’obbligo, e sicuramente si scoprirebbero tante realtà meravigliose, però obbiettivamente la Germania è rimasta un po’ al palo.

          • Mya prima di parlare con tanta sicurezza, documentati un minimo. Soprattutto se devi affermare che Keller e Kolsch sono birre simili.

          • Suvvia, tu mi citi tre stili, Zoigl, Keller e Zwickel, che sono praticamente sinonimi! La kolsch è ad alta fermentazione, ok, ma suppongo tu abbia capito bene cosa intendessi dire. Tra una kolsch e una altbier, ma pure una pils, a livello gustativo, c’è una grande differenza? E allora tra una IPA e una flemish (per dire) cosa c’è, l’abisso? Non occorre essere dei geni per capire dove voglio andare a parare. Attualmente la Germania ha una squadra solida ma vecchia e anche un po’ stantia, l’Italia è insieme alla Danimarca il paese più interessante tra quelli della nuova era birraria, a livello mondiale dopo gli Stati Uniti. Paesi solidi che possono stare sopra all’Italia in Europa mi viene in mente solo il Belgio, inarrivabile, e l’Inghilterra.

          • Sull’aspetto soggettivo non entro in merito, è questione di opinioni. Ma continui a scrivere cazzate. Prima hai paragonato birre che non c’entrano niente, ora l’hai rifatto: non capisco cosa avrebbero in comune Kolsch e Alt, a parte essere ad alta fermentazione.

          • Sinceramente trovo più differenze tra una IPA monoluppolo al Challenger e una al Simcoe, o tra una West Coast IPA e una IPA scandinava, che non tra una Kolsch e una Altbier. Dire che sono stili “simili” non è certo una eresia.

          • Ad esempio la gradazione alcolica, l’alta facilità di beva, l’equilibrio malto-luppolo, il processo di maturazione a bassa temperatura. A parte il tipo di malto utilizzato credo cambi ben poco. Tre le due birre c’è una rivalità storica, quindi credo che siano quantomeno confrontabili. Su microbirrifici stanno addirittura nella stessa categoria (Koelsch&Altbier).

  8. Finale obbligata e vittoria altrettanto..mi é piaciuto molto il riferimento tra la fantasia calcistica e quella birraria italiana,azzeccatissimo davvero. Personalmente preferisco di più la solidità e per questo avrei concesso una interessante semifinale Irlanda-Inghilterra,un derby sullo stile porter unico al mondo. E vinto,ovviamente,dagli inglesi grazie alle real ales,ficcanti ali sempre pronte a crossare per un potente Barley Wine;-))))

  9. Non c’è niente di soggettivo. Le birre diverse che ho accomunato hanno tutte caratteristiche simili, gradazione alcolica bassa (4,5-5,5%), facile beva, buon equilibrio. Porca miseria non mi sembra un concetto difficile. Sarà anche storicamente e tecnicamente scorretto fare questo genere di discorsi, ma non mi sembra che io abbia accomunato mele e pere, ho detto che hanno caratteristiche “simili”.

    • E invece hai proprio accomunato mele e pere, è questo il punto. Studiati le differenze tra Keller, Kolsch e Altbier, poi ne riparliamo.

      • Differenze immani Andrè!
        Non devo spiegarti io il significato della parola “simile” che continui ostinatamente a confondere con la parola “uguale”.

          • Una kolsch e una altbier non sono simili? Senti andrè, a sto punto fammi tu un esempio di due stili che possano definirsi “simili”. Il discorso, in soldoni, era che in Germania non è che si sbattano più di tanto per produrre birre innovative, complesse, quantomeno diverse da quelle tradizionali. Ma mica per spazzar via le birre tradizionali, semplicemente per provare ogni tanto qualcosa di diverso.

          • Non sono simili. Ti riporto quello che dice Microbirrifici, visto che l’hai citato.

            Atbier
            Aspetto: Da rame-aranciato a marrone, con riflessi brillanti. Schiuma spessa e persistente
            Aroma: Aroma di malto “monaco”, con un residuo di fruttato. Aroma da luppolo può variare da basso a moderato.
            Sapore: Rigorosamente amaro, con un sapore intenso che deriva dal supporto dato dal malto Munich. Il sapore di frutta, dovuto agli esteri, dovrebbe essere limitato. Alcune note di cioccolato sono spesso presenti. Il sapore del luppolo va da basso a medio.
            Sensazione al palato: Corpo medio con moderata carbonatazione. Alcune birre commerciali hanno un finale “secco” dovuto alla combinazione dell’elevato amaro, alta attenuazione ed acqua medio-solfatata.

            Kolsch
            Aspetto: Colore oro con varianti che vanno dal molto pallido al lucente. Molto limpida. La schiuma resta come un “colletto” sul bordo del bicchiere.
            Aroma: Leggero aroma di luppolo, luppoli “nobili” Tedeschi od il Saaz danno un leggero tono fruttato. Aroma di malto da nullo a basso. No diacetile, conforme al risultato di una birra “lagerizzata” con un leggero spunto di fruttato dovuto all’alta fermentazione. Bassi aromi di solfuri, similare in questo alle birre continentali, sono accettabili, particolarmente in una Koelsch giovane.
            Sapore: Soffice, rotondo al palato; leggero fruttato da luppolo e un sentore di asciutto che scivolanel fruttato nel finale. Fermentazione pulita con appena un piccolo residuo di fruttato dovuto alla fermentazione alta. Nessun gusto di diacetile, Amaro medio-basso. Bilanciato verso l’amaro ma il carattere maltato non dovrebbe essere completamente sommerso.
            Sensazione al palato: Tendente al corpo medio. Media carbonatazione, sensazione di frizzante “delicato”.

            Sono birre molto diverse, già dal colore, e questo potrebbe già dire tutto.

            Sulle Keller neanche faccio il confronto, basta dire che sono a bassa.

          • Andrè le birre sono poche

            Le birre “Baresi”: buone, divertenti, da session: alcuni ne adorano la tecnica e il risultato altri ne sono spazientiti: “che palle sempre lì a tirarla in tribuna e a alzare il braccio per ogni fuorigioco (= famolo strano)”. Ma con una bacheca di trofei che levati e a me quella faccia lì mi fa stare bene.

            Le birre Messi
            Giovani, nuove, attuali e buonissime, ma non sempre. Le compari coi classici ma non regge, sono troppo diverse. Alla fine non vincono nulla o quasi, solo un pallone d’oro, magari.

            Le birre Maradona
            Bellissime e buonissime, ti fanno rimanere interdetto. Poi magari le squalificano ma per tutti rimangono il top, senza dubbi.

            Le birre Platinì
            Una volta erano buonissime. Ora sono l’ombra di loro stesse e in giacca e cravatta hanno un po’ quella puzza sotto il naso che… uff…

            Le birre Zidane
            Colpi di testa. Tutti a scriver le pagelle che manco al fantacalcio…

            Le birre Mauri (o sostituire con giocatore $$$ a scelta)
            Banali e deludentissime. Puoi scommetterci…

            Le birre Laziali
            Le beve solo il Colonna.E spesso sono amarissime.

            Le birre del campetto
            Quelle degli homebrewer. Ci può scappare la rissa oppure la pizza della fratellanza.
            Ogni partita è meglio di Italia – Germania 4:3. Sempre.

          • Mya, sempre senza offesa, hai mai pensato che è tempo di far rifare il manto stradale al tuo palato?

          • Immagino che la discussione si sia arenata perché hai capito la differenza tra gli stili che hai citato. Bene così.

        • Una Kolsch sta ad una Alt come una Ferrari ad un autotreno, mi spiace. Sei stata pesata, misurata ed alla fine trovata insufficiente.
          Il giorno che in Italia si faranno birre come quelle di Andreas Gaenstaller (e lo dico con il massimo rispetto per Agostino Arioli e Giovanni Campari e Beppe Vento che producono le migliori birre italiane di ispirazione tedesca, IMHO) sarò estremamente felice. Che si voglia mettere a confronto un paese emergente come il nostro con uno dalla tradizione secolare come la Germania è come voler mettere a confronto nel calcio la Turchia con il Brasile, non c’è storia.

  10. L’unico quarto di finale che ho indovinato è stato quello di ieri… e per fortuna è finito diversamente 😉

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