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Nuove birre da Alder, The Golden Pot, Orso Verde, Casa di Cura e Collesi

La consueta panoramica settimanale sulle nuove birre italiane si apre oggi con due novità del giovane birrificio Alder, entrambe nel segno delle tradizioni brassicole. La prima si chiama Hering (5,2%) ed è una Pils in pieno stile tedesco, presentata lo scorso weekend. È prodotta con un’acqua dal profilo piuttosto morbido, solo malto Premium Pils proveniente dalla Germania e luppoli Perle, Select e Mittelfruh. È secca, amara, erbacea e floreale e si discosta dal modello di riferimento solo per una piccola variazione tecnica che prevede il ricorso a un leggero dry hopping. Facile allora inserirla nella fortunata corrente delle Italian Pils. La seconda novità si chiama invece Brunga (7,9%) ed è una Robust Porter brassata con malti inglesi, una percentuale di avena e una sola varietà di luppolo (Chinook); per la fermentazione invece è stata impiegato il lievito London Ale. Se non sbaglio è la terza “scura” di Alder dopo la Deltacolt (Milk Stout) e la Imbiss (Schwarz).

Le novità di Alder appartengono a stili propri di due grandi nazioni brassicole, rispettivamente Germania e Gran Bretagna. Volendo invece spingere lo sguardo oltreoceano, è alla scuola birraria degli Stati Uniti che trae ispirazione l’ultima nata a firma The Golden Pot, storico locale della provincia di Roma che negli ultimi tempi si è dotato di un impianto di produzione. La Point Break (8%) è definita Imperial West Coast IPA e possiamo dunque considerarla una versione più muscolare delle classiche American IPA della costa occidentale degli USA. La ricetta è decisamente monstre, con una copiosa quantità di malto e soprattutto un mega dry hopping da 12 grammi/litro. I ragazzi del The Golden Pot affermano che per questa birra sono stati influenzati dalla Tropical Bomb del birrificio Rebel’s: una precisazione interessante e lodevole, che rende omaggio a un altro produttore dell’area capitolina.

La “febbre” per le luppolate della West Coast sembra essere tornata con prepotenza tra i birrifici italiani, se è vero che la Point Break non è l’unica birra del genere lanciata recentemente in Italia. E all’elenco possiamo aggiungere anche la IPA Fever (6%), classica West Coast IPA annunciata qualche giorno fa dal birrificio Orso Verde (sito web). Come da previsioni è una birra chiara, con una base maltata piuttosto leggera così da lasciar esprimere al massimo gli aromi provenienti dal luppolo. Proprio la luppolatura è stata effettuata con varietà americane e australiane, ricorrendo all’ormai diffusissima tecnica del double dry hopping. L’IPA Fever è una birra fresca e molto bevibile, che si contraddistingue per sfumature di frutta matura, frutta tropicale e fiori. La presentazione ufficiale risale a fine gennaio.

L’abruzzese La Casa di Cura (sito web) ha invece lanciato recentemente un’intera nuova linea di birre, accomunate dall’essere realizzate esclusivamente con ingredienti da agricoltura biologica. Le prime due creazioni annunciate si chiamano Bioprozac ed Ecovalium. Bioprozac (5%) è una Pale Ale a cavallo tra tradizione e modernità, prodotta con malti Pale e Vienna e con luppolo Chinook. Ecovalium (4,5%), invece, è una Blanche abbastanza in stile realizzata con fiocchi d’avena in aggiunta al malto d’orzo e al frumento non maltato, luppolata con varietà moderne (Chinook, Calypso) e aromatizzata con i classici coriandolo e scorza d’arancia. Inutile specificare che tutte le materie prime utilizzate in queste due birre sono provenienti da agricoltura biologica. Ah, la linea si chiama Organic e presumibilmente si amplierà con nuove produzioni nelle prossime settimane.

Ed è una nuova linea anche quella annunciata recentemente da Collesi, che sarà presentata a Beer&Food Attraction di metà mese. Si tratta di una serie di birre “sportive”, nel senso che si adattano a ogni momento della giornata e si rivolgono a un pubblico giovane per un consumo nel tempo libero. Quindi non birre espressamente pensate per l’attività sportiva, anche perché il tenore alcolico delle prime due creazioni (Match Point in fusto e Touch Down in bottiglia, entrambe da 5%) non rientra propriamente nella categoria low alcohol. Inoltre sempre durante la fiera riminese Collesi presenterà l’inedita American IPA (6,5%) in fusto, contenitore pronto ad accogliere anche la classica IPA della casa (fino a oggi disponibile solo in bottiglia).

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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