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Birra dell’anno 2016: risultati e commenti

Dopo una pausa di qualche giorno Cronache di Birra torna regolarmente operativo. La pausa ha coinciso con la mia partecipazione in giuria per Birra dell’anno, il concorso indetto da Unionbirrai che da 11 anni incorona le migliori birre italiane divise per tipologia (oltre al birrificio migliore in assoluto). I risultati ormai sono di dominio pubblico, grazie all’ottimo lavoro effettuato dai tanti “cronisti” birrari presenti a Beer Attraction – in particolare segnalo l’utilissimo streaming video prodotto da Mondobirra. In questa sede è quindi più interessante commentare le varie medaglie assegnate durante il contest, perché quest’anno hanno riservato parecchie sorprese…

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Partiamo allora con un riepilogo dei podi delle varie categorie:

Cat. 1. Chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca e ceca.
1 – Birrificio BiRen – Philippe
2 – Birrificio Rurale – 405040
3 – Birrificio Manerba – La Bionda

Cat. 2. Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico di ispirazione angloamericana
1 – Birra dell’Eremo – Nobile
2 – Birra Perugia – Golden Ale
3 – Crak Brewer – Mundaka
3 – Birra Perugia – Perujah

Cat. 3. Alta e bassa fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca e ceca
1 – Birrificio BiRen – Renazzenfest
2 – Birra del Doge – Dunkel
3 – Anbra Anonima Brasseria Aquilana – Black Diamond

Cat. 4. Alta e bassa fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione tedesca
1 – Mukkeller – Devastator
2 – Birrificio 4 Mori – Pozzo 5
3 – Birrificio Italiano – Amber Shock

Cat. 5. Alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione anglosassone
1 – Birrificio Doppio Malto – Rust Ale
2 – Birrificio Abusivo – Illecita
3 – Birrificio Alkibia – Agathis

Cat. 6. Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone (IPA)
1 – Birra Perugia – Suburbia
2 – Birrificio Valcavallina – Alba Rossa
3 – Birrificio Mostodolce – Elio’s Fifty

Cat. 7. Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (APA, American IPA)
1 – CRAK Brewery – Guerrilla
2 – Foglie d’Erba – Babèl
3 – Eternal City Brewng – Urbe

Cat. 8. Chiare e ambrate, alta fermentazione, alto grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana
1 – Birrificio dei Castelli – Extrema Ratio
2 – Birrificio Menaresta – La Verguenza
3 – Mukkeller – Hattori Hanzo

Cat. 9. Specialty IPA
1 – Birrificio della Granda – Black Hop Sun
2 – Eastside – Seranera
3 – Birrificio Rurale – Saison Quatre

Cat. 10. Strong Ale di ispirazione angloamericana
1 – non assegnato
2 – Birrificio Artigianale Veneziano – Furia
3 – Birrificio Rubiu – Centesima

Cat. 11. Scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione angloamericana
1 – Birrificio Mostodolce – Blackdoll
2 – Hilltop Brewery – Gallagher Stout
3 – Foglie d’Erba – Hot Night at The Village

Cat. 12. Scure, alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana
1 – Birrificio dell’Aspide – Zarina
2 – White Dog Brewery – R.I.P.
3 – Birrificio dei Castelli – Calix Niger

Cat. 13. Alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana (Barley Wine)
1 – Birrificio Baladin – Xyauyù Kentucky
2 – Birrificio Birranova – Tensione Evolutiva 2014
3 – Piccolo Birrificio Clandestino – Fortezza Nuova pari merito con Birrificio Retorto – Malalingua

Cat. 14. Birre con frumento maltato, di ispirazione tedesca
1 – Birrificio Statalenove – Zenit
2 – Batzen Brau – Weissen Bock
3 – Anonima Brasseria Aquilana – Weizen

Cat. 15. Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga
1 – Birra Flea – Biancalancia
2 – Birrificio Mezzavia – Lunamonda
3 – Birrificio Bibibir – Witaly

Cat. 16. Saison
1 – Birra Barbaforte – Quadro
2 – Birrificio ‘A Magara – Saison Saison
3 – Birrificio di Cagliari – Meli Marigosu

Cat. 17. Chiare, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga
1 – Birrificio Manerba – La Rocca
2 – Birrificio Lungosorso – Fiamminga
3 – Birrificio del Forte – La Mancina

Cat. 18. Scure,alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga
1 – MC-77 – Ape Regina in Inverno
2 – Birra Eretica – Balurdon
3 – Birrificio Giratempo – Yule

Cat. 19. Spezie, caffè e cereali, alta e bassa fermentazione
1 – Birra Flea – Noel
2 – Birrificio Doppio Malto – Cacao Ipa
3 – Birrificio Un Terzo – King Enri

Cat. 20. Affumicate, alta e bassa fermentazione
1 – Birrificio Beer In – Rata Vuloira
2 – Birrificio Lariano – Raku
3 – Birrificio Baladin – Xyauyù Fumè

Cat. 21. Affinate in legno, alta e bassa fermentazione
1 – Birrificio Baladin – Xyauyù Barrel
2 – Birrificio Baladin – Lune
3 – Birrificio del Ducato – L’ultima Luna

Cat. 22. Birre alla frutta, alta e bassa fermentazione
1 – Birra MOA – Pink Ale
2 – Birrificio La Fenice – Orceana
3 – Birrificio Via Priula – Morosa

Cat. 23. Birre alla castagna, alta e bassa fermentazione
1 – Birra Aleghe – La Brusatà
2 – Birra del Borgo – CastagnAle
3 – Birra Dulac – La Maron

Cat. 24. Birre Acide
1 – Birra Perugia – Isterica
2 – Birrificio del Ducato – Beersel Morning
3 – Birrificio Baladin – Nora Sour

Cat. 25. Birre al Miele
1 – Birrificio Agricolo La Diana – Ester
2 – Birrificio Rurale – Oasi
3 – Birrificio La Gastaldia – Melita Bio

Cat. 26. Italian Grape Ale
1 – Birra del Borgo – L’Equilibrista
2 – Birrificio Brùton – Limes vendemmia 2014
3 – Birrificio Sorrento – Ligia

Birrificio dell’anno 2016
Birra Perugia

Mai come quest’anno per i commenti occorre partire dalla fine, e cioè dall’assegnazione del premio Birrificio dell’anno. Per la prima volta da quando esiste questo riconoscimento, a trionfare non è stato un nome consolidato nel nostro ambiente ma un’azienda relativamente giovane: Birra Perugia. La vittoria è arrivata dopo un emozionante testa a testa con Baladin e si è risolta solo sul filo di lana, nonostante il maggior numero di medaglie ottenute dalla creatura di Teo Musso. Se i miei calcoli sono corretti, come lo scorso anno il nuovo regolamento ha costretto Baladin a fermarsi al secondo posto, perché per il conteggio finale conta solo il miglior piazzamento ottenuto in ogni categoria – in altre parole se in una categoria un birrificio riceve un oro e un argento, viene preso in considerazione solo l’oro.

Per Birra Perugia e la birraia Luana Meola si tratta quindi di un risultato straordinario, che conferma l’ottima strada intrapresa sin da subito da questo birrificio. È senza ombra di dubbio una delle migliori giovani realtà presenti in Italia, che insieme ad altri produttori ci fa ben sperare per il futuro di tutto il movimento. La vittoria è arrivata grazie agli ori di Suburbia nelle English IPA e di Isterica tra le acide (personalmente una delle acide italiane che più apprezzo) e all’argento della Golden Ale nella categoria omonima (dove Birra Perugia ha ottenuto anche un bronzo con la Perujah). Personalmente sono molto soddisfatto per l’exploit di un birrificio che seguo con entusiasmo sin dalla sua apertura.

Nonostante per pochissimo, Baladin dunque esce sconfitto anche quest’anno. Ma la consolazione è grande, perché il produttore di Piozzo conferma di non avere rivali in alcune tipologie importanti, come quelle dei Barley Wine e delle affinature in legno. Se consideriamo le sue varie incarnazioni, in particolare la Xyauyù è la birra più premiata in assoluto (2 ori e 1 bronzo), segno dell’eccezionalità di questa produzione completamente fuori di testa.

I risultati del Birrificio dell’anno in carica, cioè Birra del Borgo, quest’anno sono stati abbastanza modesti. Ciononostante l’azienda di Borgorose è riuscita comunque a ottenere un argento con la Castagnale (birre alle castagne) e soprattutto un oro con l’Equilibrista nell’ormai affollata categoria delle Italian Grape Ale. La birra con mosto d’uva di Leonardo Di Vincenzo bissa dunque l’oro dello scorso anno, confermandosi un punto di riferimento per chiunque voglia cimentarsi in questa specialità. A proposito di IGA, sono rimasto molto soddisfatto dell’intero podio: oltre all’Equilibrista, considero la Limes di Bruton (argento) e la Ligia di Sorrento (bronzo) due delle migliori interpretazioni che abbiamo in Italia di questa tipologia.

Per quanto riguarda le altre categorie si segnala l’ottima prestazione di Biren nelle basse fermentazioni (sua specialità), nelle quali piazza ben due ori con Philippe (categoria Helles e Pils) e Renazzenfest (categoria Marzen e Dunkel). Due ori anche per Birra Flea, che porta a casa un grandissimo exploit grazie a Biancalancia (Blanche) e Noel (aromatizzate). Diversi i ritorni importanti, come quello di Mostodolce (1 oro e 1 bronzo), White Dog (1 argento) e Doppio Malto (1 oro e 1 argento), mentre sicuramente non passa inosservata l’assenza di alcuni nomi importanti che hanno iscritto le loro birre al concorso. Ma tra più di 1.000 produzioni partecipanti un passaggio a vuoto è assolutamente preventivabile.

Tornando ai giovani è sicuramente apprezzabile l’oro di Crak con la Guerrilla nell’immenso gruppo che racchiudeva APA e American IPA – qui l’organizzazione ha sottovalutato l’impatto della categoria, che già dal prossimo anno sarà disgiunta. Da segnalare poi tra gli emergenti l’oro di Birra dell’Eremo con la Nobile (Golden Ale), MC-77 con l’Ape Regina in Inverno (Belgian Dark Strong Ale) e de La Diana con la Ester (birre al miele).

Come sottolineato da qualcuno è stata un’edizione in cui tutto il centro Italia si è ben distinto, dimostrando come la geografia della birra artigianale italiana non sia più ad appannaggio soltanto del Settentrione. Tra gli oltre 220 birrifici iscritti a Birra dell’anno emerge una certa coerenza con i risultati delle precedenti edizioni, a dimostrazione del fatto che in fin dei conti gli assaggi alla cieca non sono poi così variabili. Certo, talvolta non assecondano le aspettative – giuste o sbagliate che siano – dei consumatori, ma, come specificato dall’amico Andrea Camaschella, in fase di assaggio non si compiono scelte sui nomi, ma semplicemente su quello che c’è nel bicchiere. Per questo, che vi piaccia o meno, l’assaggio alla cieca rimane lo strumento di valutazione più democratico in assoluto.

Chiudo complimentandomi ancora una volta con i ragazzi di Birra Perugia e a tutto lo staff Unionbirrai, che ancora una volta ha realizzato un evento di primissimo spessore con devozione e passione. E ora arrivederci a Birra dell’anno 2017.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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10 Commenti

  1. Campari e Di Vincenzo vincenti solo nelle categorie di nicchia. Credo stiano calcando le orme di Teo Musso, e non mi pare affatto una cosa positiva. Arioli invece? C’era?

    • Mah prima di trovare un trend bisogna aspettare qualche edizione, lo scorso anno Borgo piazzò Reale e Reale Extra. Su Birrificio Italiano non saprei…

    • Gli anni scorsi qualche tempo dopo i risultati veniva pubblicato l’elenco dei birrifici partecipanti. Delle birre purtroppo no.

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