Cimec

Nel decreto Sostegni Bis un possibile fondo da 10 milioni per i microbirrifici italiani

Da quando i locali sono tornati a operare con una certa tranquillità, il settore della birra artigianale italiana è ripartito di slancio. Il rimbalzo positivo non deve però far dimenticare la situazione drammatica che hanno dovuto affrontare i nostri birrifici per diversi mesi, con ripercussioni negative ancora evidenti e ben lontane dall’essere superate. Anzi, in mancanza di adeguati strumenti di sostegno, per molte realtà la ripartenza – peraltro non ancora considerabile definitiva – potrebbe semplicemente non realizzarsi, oppure risultare incapace di bilanciare le perdite causate dalla pandemia. Per questa ragione il dibattito sugli interventi statali a supporto del comparto è ancora nel vivo e le notizie continuano a susseguirsi con una certa regolarità. L’ultimo aggiornamento risale a ieri pomeriggio ed è piuttosto positivo, perché prevede l’inserimento nel decreto Sostegni Bis di un fondo perduto per i microbirrifici italiani. La misura potrebbe rivelarsi preziosa per molte aziende, quindi vale la pena analizzarla nel dettaglio.

L’intervento è contenuto in un emendamento al decreto Sostegni Bis presentato dall’on. Chiara Gagnarli (M5S), che nella giornata di ieri ha incassato l’approvazione alla Camera. La misura stanzia 10 milioni di euro per la creazione di un fondo perduto, a cui ogni birrificio artigianale potrà accedere nella misura di 0,23 euro a litro di birra inserito nei registri di carico riferiti al 2020, ossia relativamente alla birra prodotta nel corso dello scorso anno.

La Gagnarli ha pubblicato la notizia sulla sua pagina Facebook, commentandola così:

Abbiamo cercato di sostenere il comparto già nel corso del 2020, inserendolo tra i settori che hanno beneficiato dell’esonero contributivo sia nei primi sei mesi dell’anno sia, successivamente, a novembre e dicembre. Inoltre, è in dirittura d’arrivo il decreto attuativo sul ‘Fondo filiere minori’ che stanzierà ulteriori risorse per supportare lo sviluppo di una filiera brassicola italiana.

Chiaramente il riferimento alla birra prodotta nel corso del 2020 ha creato qualche perplessità, perché in mancanza del canale horeca molti microbirrifici non hanno potuto operare o comunque hanno dovuto ridurre drasticamente la loro produzione. L’obiezione è stata sollevata da Mimmo Loiacono del Birrificio Bari, che ha commentato direttamente il post della Gagnarli. Ecco i passaggi chiave del suo intervento:

La misura in oggetto, in particolare, appare estremamente disequilibrata a favore dei “grandi” birrifici artigianali a scapito dei “micro” birrifici artigianali. Il 2020, infatti, è stato un anno in cui molti “micro” hanno dovuto rallentare se non sospendere la produzione per il sostanziale blocco del settore ho.re.ca. (tra i più colpiti dal COVID-19) in seguito alle varie restrizioni e lockdown, mentre i “grandi”, potendo sfruttare altri canali distributivi (ad esempio distributori e g.d.o.) non solo non hanno sospeso la loro produzione ma, in taluni casi, l’hanno anche aumentata seguendo il trend di crescita della grande distribuzione durante la pandemia.

Sembrerebbe opportuno, quindi, sostenere i birrifici che hanno avuto un effettivo calo di produzione piuttosto che premiare i birrifici che hanno continuato a lavorare. In tal senso la proposta da revisionare è di concedere il “fondo perduto” non in base alla produzione 2020, ma in base all’effettivo calo di produzione dei birrifici tra il 2019 ed il 2020, in questo utilizzando gli strumenti già citati dal medesimo emendamento (registro della condizionata ovvero registro annuale di magazzino).

Non è mancata la controreplica della Gagnarli, che ha specificato come l’emendamento sia coperto dai fondi ministeriali per le filiere, diversi dal fondo perduto sul calo di fatturato.

Mentre scriviamo la Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal Governo sul decreto Sostegni Bis, che sarà votato oggi stesso. Poi passerà al Senato, che comincerà ad esaminare il testo mercoledì 21 luglio. L’iter insomma è ancora lungo e non privo di ostacoli, ma un primo importante passo è stato compiuto.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Leggi anche

L’allarme del CAMRA per le Cask Ale: in Regno Unito l’industria si è lanciata sulle birre a pompa

Uno degli oggetti più iconici della cultura birraria mondiale è senza dubbio l’handpump, la pompa …

Il Belgio approva un piano anti-alcol: avvertenze sanitarie sulle etichette della birra

Il destino europeo delle etichette degli alcolici sembra segnato, compreso quello delle birre. Dopo la …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *