Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.
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Nella marea di birre alla spina presenti a Open Baladin sto apprezzando soprattutto i prodotti meno inusuali e più in linea con gli stili classici. Tra questi segnalo la 4 punto 7 di Opperbacco e questa Bia IPA del pluripremiato Birrificio del Ducato, che si conferma uno dei migliori produttori italiani. La Bia IPA è davvero piacevole da bere, ottimamente bilanciata, molto aderente all’interpretazione britannica dello stile, che è poi quella originale. In un periodo di luppolature smodate e di versioni esagerate delle IPA, questa birra colpisce per la sua semplicità ma la sua generale eleganza. Da bere a volontà .
mi associo al commento sulla bia ipa…non sono un esperto di birra e solo da poco sto apprezzando le birre IPA ma in ogni caso mi sono letteralmente innamorato di questa birra e non vedo l’ora di tornare a gustarla al fantastico Open 🙂
Le IPA andrebbero rivalutate. Tra le migliori italiane che ho bevuto ultimamente, cito soprattutto la Noscia di Maltovivo. se ne avete altre da segnalare, fate pure…
@I am hoppy
D’accordissimo, anche perché con l’ondata di interpretazioni “eccessive” di questo stile si è perso il piacere di una IPA classica. Così su due piedi cito anche la IPA Off License, realizzata sempre da Luigi Serpe, padre della Noscia
però le ultrahoppy vanno di moda perchè sono molto richieste 🙂 e anche a me sotto le 80 ibu non piace berla una apa/ipa 😛