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Nuove birre da Lambrate + Bevog, Ritual Lab + Eastside, Pontino e altri

Cominciamo la panoramica di oggi sulle nuove birre italiane con una prestigiosa collaborazione internazionale, quella tra il milanese Birrificio Lambrate e l’austriaco (ma molto sloveno) Bevog. Il nome è Passion Beer e siamo nell’ambito, molto modaiolo, delle IPA aromatizzate con frutta. Qui però la base di partenza è una Double IPA (8%), realizzata con 100% malto Pils e un ampio mix di luppoli: troviamo Styrian Goldings, Mosaic, Amarillo, Styrian Wolf e Stryrian 102/44. Anche a livello di aromatizzazione siamo al cospetto di una bella macedonia, in tutti i sensi 🙂 : mango (2%), frutto della passione (1%), pompelmo (0,5%) e lime (0,4%). Il risultato è una birra chiara dal corpo medio, che si lascia bere con facilità nonostante il tenore alcolico elevato, anche grazie a una chiusura amara e delicatamente acidula. La caratteristica principale però è l’intenso fruttato che domina il ventaglio aromatico.

Non sono poche le analogie tra la Passion Beer e la Mango Split, seconda novità di questa carrellata. Innanzitutto anche in questo caso siamo al cospetto di una birra collaborativa, nata da due dei migliori giovani birrifici del Lazio (e due dei birrai più meticolosi in assoluto): Ritual Lab di Roma e Eastside di Latina. Secondopoi, anche qui abbiamo un’aggiunta di frutta sulla base di una Double IPA. Infine, la terza analogia è nel tipo di frutta scelta: il mango (40 kg di purea introdotti a fine fermentazione), presente anche nella ricetta della Passion Beer. In più, Giovanni Faenza e Luciano Landolfi hanno impiegato lattosio, ispirandosi a un’altra moda del momento: quella delle Juicy IPA. Aspettiamoci quindi una birra intensamente fruttata, discretamente amara e con un corpo piuttosto vellutato (sono stati usati anche fiocchi di avena, oltre a quelli di frumento). Merita menzione la splendida illustrazione in etichetta, in pieno stile Ritual Lab.

Restiamo nel Lazio con la Barbanera (7%), ultima creazione del Birrificio Pontino che è stata presentata al recente Beer Attraction. Si tratta di una Tropical Stout, ma attenzione perché non siamo al cospetto della terza birra alla frutta di oggi. Con questo nome, infatti, si identificano le Stout tipiche dei Caraibi, che rispetto alla loro controparte tradizionale appaiono più dolci, alcoliche, fruttate e meno amare. L’ingrediente chiave è lo zucchero, tanto che i ragazzi del Pontino hanno deciso di impiegare quello di canna biologico “Hecho en Cuba” certificato Fair Trade, capace di apportare sfumature speziate e leggermente affumicate. Il luppolo Equinox invece regala note tropicali. Apprezzabile la scelta del birrificio di lanciare questa birra raccontando una storia a puntate sul proprio blog, ambientata ovviamente nel mare dei Caraibi del XIX secolo.

Tra le tante novità di Beer Attraction bisogna segnalare anche la Colle Sud, che il Birrificio del Forte ha preparato in vista della prossima primavera – rientra infatti nella gamma de Le Celebrative, pensate apposta per le quattro stagioni. La Colle Sud è definita una Session IPA, quindi aspettiamoci una birra amara e ben luppolata, con un tenore alcolico contenuto e un’elevata bevibilità. A rendere più “frizzante” il profilo aromatico troviamo un’aromatizzazione con pepe nepalese, che apporta intriganti note agrumate. Sarà la prima de Le Celebrative a essere disponibile anche nel formato da 33 cl.

Beer Attraction ha significato però anche Birra dell’anno e tra le curiosità del concorso conclusosi recentemente c’è il piazzamento sul podio di birre nuove o nuovissime. Possiamo ad esempio citare la Magic Key di Birranova, la Damnation Memoriae del Birrificio dei Castelli e la Gose Bone del Birrificio Irpino. Delle prime due vi parlerò nei prossimi giorni, perché potrete assaggiarle al Ballo delle Debuttanti di domenica 5 marzo, mentre per la Gose Bone (4,1%) conviene spendere due righe in questa sede. Lo stile di riferimento è chiaramente quello delle Gose, sebbene nella sua versione “aromatizzata” tanto di moda in questo momento: oltre al tradizionale uso di sale marino, coriandolo e lattobacilli, qui troviamo anche kumquat e bucce d’arancia. Da sottolineare che la ricetta è stata messa appunto in collaborazione con l’attivissima associazione Southern Homebrewers: credo che sia la prima volta che un gruppo hb sale sul podio di Birra dell’anno (argento nelle birre acide).

E concludiamo il nostro giro tornando nel Lazio e più precisamente a Sora (FR) dove a fine 2016 la beer firm Deep Beer ha annunciato la sua nuova birra (la quarta prodotta). Si chiama Black Roch ed è una Schwarz (tipiche birre scure tedesche a bassa fermentazione) decisamente sui generis, perché aromatizzata con caffè verde varietà arabica del Nicaragua. Come sempre l’idea alla base di ogni ricetta è il convolgimento di aziende e artisti diversi: in questo caso il caffè proviene dalla vicina azienda La Brasileira, mentre l’immagine in etichetta è opera dell’illustratrice Helena Santiago.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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