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Nuove birre da Jungle Juice + MC77, ECB, Lambrate + Kees, Lucky Brews + Hilltop e altri

Archiviati per il momento gli episodi tellurici che hanno investito la birra artigianale italiana in questi giorni, cerchiamo di ritrovare un po’ di normalità analizzando le tante produzioni inedite lanciate recentemente dai nostri birrifici. E facciamolo partendo da Roma, dove i suoi protagonisti sono sempre in fermento. Tra questi si segnala Jungle Juice, che dopo aver inaugurato il suo impianto di produzione, ora può concentrarsi nell’ampliamento della propria gamma, anche grazie a ricette collaborative. Come nel caso della recente Toda Joya (4,8%), nata dal lavoro in comune con il marchigiano MC-77 e rientrante nel novero delle birre che impiegano frutta esotica. La Toda Joya è infatti una Sour Ale alla papaya, brassata con malto Pils, frumento e segale e con luppoli Perle e Bramling Cross. Oltre a lievito “standard” (Belgian Saison) sono stati impiegati lattobacilli della specie Plantarum, responsabili della delicata acidità finale. Da notare l’illustrazione della birra, che richiama pensieri sicuramente “gioiosi”.

Si chiama A Ovest di Roma (7%), invece, l’ultima nata in casa Eternal City Brewing. Il nome nasconde un triplice significato: si riferisce allo stile di ispirazione, quello delle West Coast IPA, alla posizione del birrificio nella geografia della Capitale e, infine, all’omonimo romanzo di John Fante, uno dei pochi autori stimati da Bukowski. La birra è di colore ramato e ovviamente a farla da padrone sono i luppoli provenienti dalla California, ben evidenti sia in aroma, con note agrumate e di frutta esotica, sia in amaro. Da notare che tra i cereali utilizzati c’è anche l’avena, presumibilmente impiegata per restituire un corpo più vellutato.

È stata presentata a inizio giugno la Kaiser 5 (4,8%), neonata produzione della beer firm romana Blag Brewing. Siamo ancora al cospetto di un’alta fermentazione, ma molto sui generis, poiché questa birra è ideata sul modello delle Kölsch, antico stile tipico della città di Colonia. Come da copione la Kaiser 5 è di colore dorato brillante, ha un profilo aromatico elegantemente fruttato e una chiusura delicatamente amara. Sembra una ricetta facile da costruire, in realtà è parecchio complessa: una sfida per i ragazzi di Blag Brewing, che è stata lanciata loro dallo Spizzicaluna di Frascati.

Due sono invece le novità provenienti dal birrificio Agrilab di Campagnano (siamo sempre in provincia di Roma), entrambe realizzate in esclusiva per altrettanti locali. La prima si chiama Hula Hop (4,7%) ed è definita una Australian IPA, essendo brassata con luppolo Wakatu. È disponibile esclusivamente presso la birreria A Tutto Luppolo in zona Eur/Mezzocammino. La seconda novità è stata invece battezzata Tract Hop (4,2%) ed è una Session IPA molto profumata, con toni di mango e papaya provenienti dal luppolo utilizzato. La Tract Hop è stata creata per il The Factory, situato nel quartiere Pigneto.

Torniamo a parlare di collaboration brew con la Moscow Mule (5%), nata dall’incontro tra il milanese Lambrate e gli olandesi di Kees. Il nome è un omaggio al famoso miscelato e la ricetta evidentemente ne riprende alcune suggestioni. La base è quella di una Wheat Beer, quindi una birra di frumento “neutra”, secondo i dettami dell’arte brassicola americana. La caratterizzazione principale arriva quindi dalla speziatura, ottenuta tramite l’aggiunta di lime e zenzero, ingredienti tipici del Moscow Mule. Svelata solo qualche giorno fa, è disponibile in bottiglie da 33 cl e alla spina, in primis presso i due locali di Milano. Occhio perché potrebbe diventare l’ammazza sete perfetta per questa estate 2017, sempre che la tipologia vi piaccia.

E a proposito di collaborazioni non possiamo non citare quella tra Lucky Brews e Hilltop, dalla quale è scaturita la DIPA del giorno (8%). Il nome curioso lascia poco margine alla fantasia riguardo allo stile di riferimento: è quello delle Double IPA, versioni “muscolari” della classiche IPA di stampo americano. Oltre ai tratti tipici della tipologia, qui però troviamo una variazione sul tema piuttosto evidente: la ricette prevede infatti un’aromatizzazione decisa con buccia d’arancia, melissa, buccia di limone e alloro. Per il resto aspettiamoci note di luppolo in primo piano e un amaro non indifferente (65 IBU).

E chiudiamo con un’altra mini parentesi regionale, andando in Molise. Avete capito bene: sono ben due le novità provenienti dalla piccola regione italiana. La prima è la Mainarde (7%) prodotta dal birrificio Kashmir di Filignano (IS), che rientra nel sottostile delle New England IPA, tanto di moda in questo momento. Il mix di luppoli è composto dalle varietà Citra, Columbus, Styrian Cardinale e Styrian Wolf, mentre la base fermentabile è costituita non solo da malto d’orzo, ma anche da avena per rendere la bevuta più “felpata”. Il lievito utilizzato, infine, è l’ormai leggendario Conan, specifico per queste birre. Sulla carta sembra una NEIPA molto precisa, vedremo se può avvicinarsi alle sorelle d’oltreoceano.

Si chiama infine Point Break (4,5%) l’ultima novità del molisano Birra Fardone, che il birraio Dario ha presentato in giro per l’Italia con un folle tour in vespa. È una Summer Ale – denominazione che a volte viene usata in alternativa alla più classica Golden Ale – quindi studiata apposta per il caldo estivo. È infatti leggera, facile da bere e profumata al punto giusto, grazie (in questo caso) all’impiego di luppoli americani. Il posto migliore dove berla? Probabilmente in spiaggia ammirando le onde, anche se non sono le stesse del famoso film con Keanu Reeves.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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