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Dopo oltre 60 anni una nuova birra del trappista Rochefort: ecco la Triple Extra

In anni recenti abbiamo assistito alla nascita di diversi birrifici trappisti, benché il loro numero sia ancora assai contenuto: al momento i produttori rientranti in questo ristrettissimo novero sono appena 13 in tutto il mondo, ma ancora nel 2012 l’elenco era limitato ai sette nomi storici (i sei del Belgio più l’olandese De Koningshoeven). Numeri a parte, un tale incremento ha reso il lancio di nuove birre trappiste un evento molto più frequente rispetto al passato, fino alla singolare prolificità dell’americano Spencer che vanta una gamma decisamente ampia. Tuttavia negli ultimi giorni si è creata grande attesa intorno alla notizia che il birrificio Rochefort dell’abbazia di Nostra Signora di Saint-Remy era in procinto di presentare una sua nuova creazione, i cui dettagli sono stati svelati proprio in queste ore. La new entry è stata battezzata Triple Extra (8,1%), è strettamente legata alla storia del monastero e va ad affiancare le uniche altre tre birre del birrificio (Rochefort 6, 8 e 10). Per spiegare l’importanza dell’avvenimento, sappiate che l’ultima novità di Rochefort (la Rochefort 8) fu introdotta sul mercato nel lontano 1954.

Per raccontare i dettagli della Triple Extra vale la pena riportare quanto scritto nella pagina Facebook del birrificio:

La comunità monastica e lo staff hanno il piacere di annunciare l’uscita di una nuova birra: la Rochefort Triple Extra. Prima ancora della produzione delle attuali Rochefort risalente agli anni ’50, i monaci erano soliti brassare una birra “bionda extra-forte” sin dal 1920. Cento anni dopo i monaci sono felici di tornare a dissetarsi con una birra ispirata alla ricetta originale.

Vellutata e con un corpo ben definito come per le classiche 6, 8 e 10, la Triple Extra si distingue per il suo colore giallo dorato, i suoi aromi di agrumi e il suo tocco piccante. Questo delicato mix di tradizione e know how vi farà scoprire una birra rinfrescante che delizierà il palato degli amanti della degustazione.

La Triple Extra nasce dunque recuperando, a cento anni di distanza, un’antica ricetta di Rochefort. Sebbene i primi documenti facciano risalire l’esistenza del birrificio già nel XVI secolo, la sua storia fu molto tortuosa e la produzione venne sospesa e ripristinata in più occasioni. Come fattomi notare dall’amico Doug Merlo, l’ultima interruzione si verificò nel 1918 durante la Prima Guerra Mondiale, quando le truppe tedesche distrussero il birrificio per utilizzare i metalli di cui erano fatte le attrezzature. Grazie al supporto dei monaci di Chimay, Rochefort tornò a produrre birra due anni più tardi lanciando sul mercato proprio l’antesignana della nuova Triple Extra.

Se amate lo stile delle Tripel, generalmente associato proprio alla cultura brassicola trappista, sarete sicuramente curiosi di assaggiare la novità di Rochefort. Aspettiamoci una birra forte e decisa, dal ventaglio aromatico complesso e stuzzicante, dolce in ingresso ma anche secca e leggermente amara nel finale. Le Tripel incarnano una delle tipologie birrarie più affascinanti in assoluto, perché – se realizzate ad arte – sono in grado di unire potenza, eleganza ed equilibrio in maniera straordinaria. Il pensiero ovviamente non può che andare direttamente alla Westmalle Tripel, altra produzione trappista e modello di riferimento per lo stile. Già pregustiamo un derby tutto cistercense tra il classico senza tempo di Westmalle e la neonata creazione di Rochefort.

Al momento non ci sono notizie sulla reperibilità della Triple Extra, ma sappiamo che non è presentata come una tiratura limitata o una birra puramente celebrativa. Perciò è facile immaginare che sarà presto disponibile nella gamma standard del birrificio, e dunque acquistabile con una discreta facilità. In genere i prodotti Rochefort sono infatti distribuiti in maniera capillare tanto in patria quanto all’estero. A proposito di estero, nei supermercati del Belgio le Rochefort costano tra 1,50 e 2 euro a bottiglia da 33 cl: la speranza è che l’attesa creatasi intorno alla Triple Extra non finisca per gonfiare oltremodo il prezzo finale.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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6 Commenti

  1. Ciao Andrea. Gran bella novità ,la triple di rochefort. Spero abbia la stessa qualità della 6 ,8 e soprattutto la 10!

  2. Avrà un prezzo in linea con quello delle altre tre. Rochefort non è mica paragonabile agli ultimi birrifici trappisti del piffero. Escludo a priori qualsiasi tentativo di speculazione.

  3. Sì, dici bene. Io comunque la comprerò solo se costerà quanto la Westmalle Tripel.

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