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Nuove birre da Birrificio Italiano, Mastino, War, Babylon e Rebel’s

Il Birrificio Italiano è un produttore storico del movimento artigianale nazionale e anche per questa ragione non è solito annunciare novità con grande frequenza. Quando lo fa, però, solitamente lascia il segno: all’inizio del 2019, ad esempio, lanciò la Lucid Dream presentandola come una New England Pils, cioè l’anello di congiunzione tra il classico stile di origine boema e le moderne American IPA della East Coast americana. Qualche giorno fa il birrificio ha annunciato l’evoluzione della Lucid Dream, battezzata Sogno Lucido (7,5%). È definita una Double Pils e si contraddistingue per un corpo morbido e intensi aromi erbacei, conferiti dall’intenso dry hopping ottenuto con varietà nobili tedesche. La birra non è certo un esperimento transitorio, anzi entrerà direttamente nella gamma base dell’azienda e sarà disponibile in bottiglia, a partire proprio da oggi. A proposito di Birrificio Italiano, in serata troverete sulla newsletter di Cronache di Birra un’intervista al suo fondatore Agostino Arioli che, tra le altre cose, ci parlerà del suo nuovo progetto di distillazione. Per leggerla dovete essere iscritti, diversamente potete farlo cliccando qui.

Se vi piace bere “di stagione”, sappiate che Birra Mastino (sito web) ha da poco lanciato una birra che si adatta molto bene alle atmosfere autunnali. La Crazy Shot 11 (5,6%) è una classica Rauchbier che segue piuttosto fedelmente le tipiche basse fermentazioni della Franconia. Oltre a malto affumicato, la base fermentescibile è composta da malto Monaco e Pils, mentre in termini di luppolo il birrificio ha impiegato due varietà super tradizionali: Magnum e Tettnanger. Chiaramente le note affumicate dominano la scena e risultano piuttosto intense, senza tuttavia apparire aggressive. Il bouquet è completato con suggestioni di miele, caramello e panificato. Al palato scorre caratterizzata da una leggera dolcezza, ma chiude bilanciata grazie a una lieve luppolatura in aroma. La birra appartiene alla linea delle one shot stagionali di cui trovate l’elenco completo sul sito di Birra Mastino.

Il giovane birrificio War (sito web) continua a sfornare novità con una certa frequenza, dimostrando una certa propensione all’innovazione e alla sperimentazione. Negli ultimi tempi ha annunciato due creazioni inedite: Siena e Lucha Libre. Siena (6,5%) è definita una New England Grape Ale: quattro parole che raccontano di una ricetta piuttosto articolata. La birra, che sarà disponibile a breve, può essere considerata una declinazione del tema delle Italian Grape Ale nell’universo delle IPA, una soluzione che un numero sempre più crescente di birrifici italiani stanno sperimentando. In questo caso però la fusione è con le versioni più moderne di American IPA, cioè quelle New England IPA che sono una costante di tutte le nostre panoramiche settimanali. Non meno complessa è la Lucha Libre (7%), prodotta in collaborazione con Passion Brewery e definita Milkshake Imperial Gose – se siete sostenitori del rispetto degli stili tradizionali a questo punto sarete morti! Tradotto in parole più comprensibili, possiamo presumere di essere al cospetto di una birra a base di frumento, prodotta con l’impiego di sale e lattosio e alla quale sicuramente sono stati aggiunti cocco e bergamotto. Se amate le sperimentazioni, saprete cosa assaggiare nei prossimi giorni.

Dopo una New England Pils e una New England Grape Ale, possiamo finalmente parlare di una New England IPA “classica”, senza particolari variazioni sul tema. Si chiama Better Call NEIPA (6,3%) ed è una delle due novità annunciate recentemente dal birrificio marchigiano Babylon (sito web). La ricetta prevede il ricorso a luppoli Azacca, Zythos e Ahtanum che forniscono aromi di frutta tropicale come mango, ananas e passion fruit, ma anche note di pesca matura e agrumi. Da segnalare che i ragazzi di Babylon hanno utilizzato il lievito da NEIPA anche per il loro nuovo batch di Terre di Confine, annuale Sour IGA prodotta con mosto di uve Pecorino. In questa seconda New England Grape Ale di giornata il particolare lievito della East Coast favorisce la liberazione di molecole aromatiche fruttate che solitamente provengono dai luppoli (ma in questo caso dal mosto di uva).

Un po’ meno recente ma comunque inseribile nelle novità italiane è infine la Still waiting for the Metro C (7%), che come potete immaginare è realizzata da un produttore romano. Si tratta infatti della DDH IPA annunciata nelle scorse settimane dal birrificio Rebel’s (sito web) e brassata con luppoli Mosaic e HBC 692 (il secondo è una varietà ancora in forma sperimentale), oltre che con lievito Vermont. Il grist presenta una percentuale di avena che, insieme alle maltodestrine, contribuisce al corpo vellutato della birra, mentre il suo profilo aromatico si contraddistingue per toni agrumati (pompelmo) e di frutta a pasta gialla. Il nome è un chiaro riferimento alla strategica Metro C di Roma, ancora lungi dall’essere completata (anche in termini prettamente progettuali) nella sua parte finale ma più delicata, quella cioè che dovrebbe collegare Piazza Venezia con l’ansa barocca e quindi procedere verso Prati e Piazzale Clodio. Per oggi la parentesi sulle infrastrutture trasportistiche della Capitale si chiude qui, promesso!

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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