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Pianeta Birra 2010: le mie impressioni

pianeta-birra-2010Eccomi di nuovo a Roma, dopo una due-giorni passata a Rimini per vivere l’edizione 2010 di Pianeta Birra. La manifestazione è ancora in corso e finirà solo domani, ma i miei impegni mi hanno costretto a partire nella tarda serata di ieri. Due giornate a Pianeta Birra sono appaganti, anche se l’impressione è che il tempo non sia mai abbastanza per assaggiare tutto e per chiacchiere a dovere con i vari amici incontrati. L’angolo (termine sicuramente riduttivo) delle birre artigianali sta mostrando il solito fermento, permettendo alla manifestazione di sopravvivere – almeno per interesse – all’assenza delle multinazionali del settore. Insomma, per noi appassionati Pianeta Birra rimane un appuntamento da non perdere, con tante novità e una serie di appuntamenti di grande spessore.

Bene, partiamo dagli assaggi. Rispetto allo scorso anno il panorama qualitativo mi è apparso decisamente migliore: in generale le birre erano di buon livello, con inevitabili alti e bassi, ma senza problemi clamorosi. Se consideriamo che ho cercato di affiancare ai nomi noti anche birrifici meno conosciuti, il risultato del mio tour tra gli stand è piuttosto confortante. Per questi assaggi “alternativi” mi sono affidato alla fresca classifica del premio Birra dell’anno, grazie alla quale ho potuto scovare produttori interessanti. La mia personale scoperta è stata La Birra di Meni, con delle basse fermentazioni davvero ottime – semmai bisognerebbe rivedere qualcosa a livello di comunicazione 🙂 .

Non mi hanno impressionato le prime classificate tra le Pils (Levante di Statale Nove e Philippe di Renazzese), sebbene fossero birre senza difetti. Delusione totale invece per la Zingibeer di Doppio Malto, vincitrice tra le birre con spezie, una delle cose più sbilanciate che mi sia mai capitato di bere: lo zenzero copriva ogni cosa, risultando opprimente e regalando addirittura un profilo nettamente sapido. Molto piacevole invece la Terzo Miglio di Rurale, medaglia d’oro per le birre tra i 12° P e i 16° P.

Tanti i nuovi prodotti presenti a Pianeta Birra. Molto interessante la Italian Strong Ale di Toccalmatto, affinata in botti di grappa: ci si aspetterebbe un difficile connubio col distillato, invece il risultato è splendidamente bilanciato. Un altro passaggio in legno è quello della Black Jack Verdi Imperial Stout del Ducato, maturata in botti di bourbon: non è difficile comprendere il motivo del primo posto ottenuto nella sua categoria. Estremamente particolare è anche la Martina di Pausa Cafè, una fermentazione spontanea con aggiunta di pere: in molti sono rimasti ammaliati, a me è piaciuta parecchio, anche se il mio personalissimo gusto non mi permette di inserirla tra le preferite di Pianeta Birra.

Riguardo in generale ai produttori presenti, bisogna registrare la conferma dei nomi più blasonati, su tutti suggerirei BI-DU e Ducato. Tra gli altri segnalo la crescita costante di Amiata, del pugliese B94, di Opperbacco e di Karma. Tra gli stand non legati alla produzione, impossibile non citare la postazione Impexbeer di Alex Liberati, che ha portato la solita sfilza di produzioni particolari; segnalo la sua Cream Ale realizzata in collaborazione con Mikkeller: l’ho trovata  poco “cream” (nonostante l’impiego di mais e avena) e molto Mikkeller IPA-style, ma è davvero gradevole. L’immenso spazio Interbrau ha meravigliato per alcuni colpi a sorpresa, come la Jaipur di Thornbridge (ahimè deludente) e una sontuosa Nethergate Old Growler. Dal distributore Eurosaga non ho fatto in tempo a passare, con mio grande rammarico, visto il solito ottimo assortimento di prodotti stranieri.

Chi si aspettava annunci sconvolgenti sarà rimasto deluso, poiché non ci siamo neanche avvicinati ai fuochi d’artificio di un anno fa. In questo senso la novità più interessante è sicuramente rappresentata dal nuovo progetto di Lorenzo Bottoni (ex Piccolo Birrificio d’Apricale), non nuovo a idee fuori di testa. La sua ultima creazione è Bad Attitude, marchio dello svizzero Birrificio Ticinese, che consiste in una birra artigianale in lattina. Se non ho capito male (cercherò di avere notizie più precise in futuro) la Bad Attitude sarà presto disponibile in Italia, rappresentando una novità assoluta per il nostro movimento birrario. La lattina, benché sia utilizzata da tanti piccoli produttori statunitensi e scandinavi, è infatti un contenitore che non ha mai incontrato i favori dei microbirrifici italiani. Questa scommessa potrebbe aprire scenari interessanti per la disponibilità di birra di qualità a buon mercato, sebbene ancora non sia chiaro il prezzo indicativo di questo nuovo prodotto. I presupposti per il colpo del secolo ci sono tutti: la grafica e il packaging sono di grande effetto e le due birre presentate molto buone (soprattutto la Bootlegger, se ricordo bene il nome). Probabilmente a breve ne vedremo delle belle…

Concludo citando i tanti appuntamenti organizzati da Unionbirrai e MoBI (tra cui la mia relazione), di cui parlerò nei prossimi giorni. Un saluto a tutti gli amici che ho avuto il piacere di rivedere o conoscere per la prima volta a Pianeta Birra, con il rammarico di non aver potuto dedicare a ognuno di loro il tempo che avrei voluto.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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26 Commenti

  1. ma se la zingibeer era cosi’ sbilanciata?? come mai si e’ classificata prima???

  2. @lallo
    che dirti, misteri dei concorsi! Oh, magari a Pianeta Birra ne avevano una versione extra-zenzero e non l’hanno detto…

  3. sono appena tornato a casa dalla fiera (fortunatamente vivo a rimini) e non ho perso tempo ad avere informazioni su questa birra ticinese (bad attitude) ..mi e’ sembrata veramente buona….seguiro’ l’evolversi della situazione , sono proprio curioso!!…stand veremaente simpatico..!!!ciao!!!

  4. @andrea cosa mi dici del mio..amato birrificio italiano? hai assaggiato le loro birre? hai incontrato agostino arioli?(non da tutti!)

  5. @lallo
    Non sono riuscito a incrociare Ago e mi dispiace, ma era forse il birraio più impegnato di tutti! L’ho intravisto solo 2 volte e non era avvicinabile.
    Delle loro birre ho provato le novità: Sultana e Prima S.E.
    La Sultana mi è piaciuta: è un’alta fermentazione senza troppe pretese, ma mi sembra ben equilibrata e piacevole. La Prima S.E. invece non mi ha detto molto.

  6. spero che verrai al pils pride! ….e spero che per quei periodi io sia guarito!(credo di si) ciaooo

  7. @lallo
    spero di esserci e di vederti in gran forma!

  8. CIAO TURCO
    Non sono stato a pianeta birra ma leggendoti è come se ci fossi stato anch’io. Non sarà stato entusiasmante come l’anno scorso ma è comunque un appuntamento almeno per noi italiani e non solo da non perdere.
    Grazie per il tuo prezioso (almeno per me che vivo dove sai ) tempo dedicato a questo mondo che per noi isolani ci rimane difficile per mille ragioni seguire più da vicino.
    Grazie davvero, ciao, g.

  9. Sono rimasto anche io molto colpito dalla nuova iniziativa di Bad Attitude di intraprendere la via delle lattine, con un’ottima scelta anche nella grafica! Ho assaggiato anche io tutte e due le birre, che non hanno tradito l’invitante apparenza!!
    Pianeta birra diventa un evento ormai obbligatorio da cogliere, sia per la possibilità di conoscere tantissime realtà e birre, sia le persone che ci sono dietro!Interessantissimo anche per chi come me sta immettendosi in questo mondo così affascinante!!

  10. One important point : Bad Attitude has to be seen in the context of Ticino, not Italy…
    Apart from our friend Eric at l’Officina della Birra, pretty much everyone in Ticino has always brewed and sold german style beer, so those two, with a solid US-style hopping are a serious and welcome break from the norm in Ticino, which may open horizons without shocking too much the locals.

    Regarding Zingibeer : keep in mind that all those rankings are the result of finals where 7 or 8 judges at the same table have discussed , sometimes for a very long time, to find a consensus in ranking the five best.
    As far as this one is concerned, it’s indeed rather strongly flavoured with ginger, but not overly so when compared with other ginger beers elsewhere, since the base beer is perceptible, and the heat in the throat is very light.
    Question of perspective, I think…

    Oh, and don’t forget that differences from a bottle to the next happen with craft beers, and that the one you have tasted may not be quite the same as the one the jury tasted.
    And I think we should all be able to live with it, as this is almost inevitable.

  11. dopotutto le birre che vengono premiate nei concorsi non è detto che siano delle birre da bere a secchiate, anzi di solito succede il contrario.

  12. @gaetano
    Grazie per le belle parole, sei sempre troppo buono. Novità o non novità, Pianeta Birra rimane sempre un appuntamento da non perdere, anche solo per rivedere i tanti amici sparsi per l’Italia

  13. ecco ci mancava pure la rivendicazione ticinese. Aspettiamoci lo scudo birrario oppure casse di birra che vengono lanciate nel ticino di sfroos (frodo).

  14. @Laurent
    (warning: Italian down here 😉 )
    La scena ticinese si sta muovendo, e per fortuna non si fanno solo Schweizer Premiun Lager…
    L’officina della birra a Bioggio e, dopo Rimini, la Birraria di Mendrisio/Bad Attitude sembrano avere un po’ di quella fantasia latina che per ora era concentrata solo in alcuni birrifici di lingua francese. Anche se agli albori la Hopfen Bombe di germaniche radici ha dato una bella scossa alla scena.

    Alcuni giudici hanno detto anche a me che la classifica categoria “frutta” è stata una delle più difficili da fare. It’s an hard work to be a judge…

  15. @ la Prima S.E. è una birra della Madonna, ma i gusti son gusti 🙂

  16. @Laurent

    “where 7 or 8 judges at the same table have discussed , sometimes for a very long time, to find a consensus in ranking the five best.”

    Old Europe rule!!!! 🙂

    Luca

  17. @Tyrser

    i vaffa e qualche fuck è partito vero Laurent? :-))

    ma lo sapevate che le birre alle ciliege, barricate, non sono birre alla frutta?!? 🙂

    E la Echte Kriek? che cosa è????

  18. Bell’articolo Andrea, concordo con te specialmente su Bad Attitude, il colpo del secolo spero proprio ci sarà, alla faccia di tanti (e per la gioia dei molti :D)..Mi spiace che non ci siam beccati per bene a PB..

  19. @ Laurent: If I may say my humble opinion and aks just a question.. I think that: Bad attitude, that’s true, is found in Ticino, but if they want to appear as innovative element also, and I think especially, in Italy, why we can’t see it also in the Italian context, since they will sell to us too? Greetings

  20. i risultati delle premiazioni (ero presente) sono state giuste, anche se alcune cose il mio palato non le ha condivise! 😀

    riguardo la bad attitude se non ricordo male le birre erano “bootlegger” con il 27%di segale, il 10% di frumento, 5 malti e luppoli americani e neozelandesi.
    alc vol 6,94%
    IBU 45.8
    OG 1064
    Colore SRM4.3
    (precisi, si vede che sono svizzeri!)
    Oltre la bootlegger producono la “Hobo”: malti d’orzo, avena,luppolo Amarillo/perle/east kent golding e lievito lager lavorato a 25°c
    alc vol 5,95
    IBU 62.5
    OG 1057
    Colore SRM 12.9

    (credo proprio di ricordare bene, ho trovato la loro brochure)

  21. @James
    Grazie! Eh avrei voluto avere almeno un altro paio di giorni da spendere a Pianeta Birra, il tempo è sempre tiranno! Vieni a Roma prossimamente?

  22. @W W: Ricordi bene sulle birre del BA..Ne ho parlato “tanto per” (ma nemmeno tanto per poi, volevo “testare” la reazione”) in ufficio stamattina con alcuni colleghi, hanno visto gli adesivi e la grafica ed è piaciuta tantissimo, le frasi poi sono veramente ben scelte e di effetto, quando ho accennato che sarebbero state in lattina ecco emergere la mentalità italiana, la lattina fa molto birra discount “perché da giovane si beveva la Dana Brau in lattina che sapeva proprio di alluminio”, “sarà solo per un mercato di nicchia”, etc. Dopo qualche spiegazione e chiarimento circa il fatto che questo è un elemento tutto italiano di una mentalità distorta, ecco che già hanno iniziato a porsi con più curiosità..Mi ci gioco le ….. che se gliene porto una cassa se le scolano..Ma ho visto che c’è tanto da lavorare, addirittura si pensa che la birra “cruda” sia più alcolica, che le birre artigianali siano più “pesanti”, etc. Oltre al “lavoro” vero e proprio mi impegnerò anche a lavorare su sto fronte, speriamo bene! 😉 (Già si è accennato all’idea di fare una birra fatta dai dipendenti, sarebbe una bella idea!)
    @ Andrea: Eh, mannaggia, per le cose belle il tempo è sempre poco 🙂 Per Roma, ormai lo prometto a tutti, a te, a BossArtiglio, ad Alex, a Manuele, ai miei vecchi amici di Roma, etc. quindi DEVO venire, penso di riuscire ad organizzarmi (insieme ad un altro compagno di bevute MoBI) per scendere dal venerdì al lunedì (magari dopo marzo che sul corso di degustazione voglio star concentrato :P)..Ovviamente vi avviso con anticipo così non prendete impegni se non quello di farmi da cicerone nella vostra splendida città che adoro sempre più ad ogni visita.. 😉

  23. @ James:
    Indeed they’ll be trying to sell the canned beer also over the border in Italy, but having discussed with the guys, clearly the aim is to sell most of the Bad Attitude Beer on draught locally, in Ticino. (Anyway : I’m not aware of many breweries living on export markets only without a solid customer base in the region of production.)

    Therefore the beers have been calibrated for the Ticinese market, and, like every foreign beer, have to be considered in their own context, not in your context. (I mean, would you slag off, say, Schneider Weisse because it’s a bit timid compared to some bigger Italian beers, just because they are trying to sell it in Italy ? I hope not…)

    Besides, compared to the previous San Martino products, Bad Attitude beers are a very bold move, and to me that’s enough to be very positive about them and to encourage the brewers to go on in that direction.

  24. @Laurent
    “I’m not aware of many breweries living on export markets only without a solid customer base in the region of production”

    I’d be fun to know how many bottles Struise, BrewDog and Mikeller sell in their own market…

  25. @Laurent
    First of all, thanks for the answer.
    I quote Tyrser, on the first paragraph, i’m curious more than him.. 🙂

    Well, I don’t think that beers haven’t been calibrated for the Ticinese market, I don’t want to mean this, but I think just that Italy was also in their plans, maybe not in the foreground, when they conceived this project.. Maybe I think so because they are in the Italian canton and Italy is really near not only geographically..Or maybe it’s just that I consider them italians as much as me:) Well, surely you know this things better than me, I only have to learn from you!

    Finally, I agree with you when you say that Bad Attitude beers are
    a very bold move, really brilliant, in fact I’m very positive about them and there’s no doubt that this way will encourage the brewers to go on in that direction.
    Greetings

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