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Assaggi, birrifici, abbazie, festival: i quattro giorni del Brussels Beer Challenge 2023

Martedì si è conclusa l’undicesima edizione del Brussels Beer Challenge, uno dei più importanti concorsi birrari del mondo. Per la quinta volta ho avuto l’onore di sedermi al tavolo con gli altri giudici (più di 90 da tutto il mondo) e valutare alcune delle oltre 1.800 birre iscritte alla competizione. Come sempre è stata un’esperienza di altissimo livello, sia da lato umano, sia da quello puramente formativo. L’aspetto apprezzabile del Brussels Beer Challenge è di limitare le sessioni di assaggio solo alla mattina, concentrando nel pomeriggio le visite alle diverse destinazioni birrarie che il Belgio sa regalare. L’iniziativa infatti è itinerante e ogni edizione si tiene in un luogo diverso, permettendo dunque di scoprire realtà diverse del piccola nazione europea, alcune delle quali difficilmente troverebbero spazio in un normale itinerario di viaggio.

Quest’anno a ospitare il Brussels Beer Challenge è stata la città di Turnhout, capoluogo della regione di Kempen, situata non distante dal confine con i Paesi Bassi. È una città piccola (poco più di 40.000 abitanti), famosa quasi esclusivamente per le carte da gioco, ma capace anche di regalare momenti interessanti grazie al tour guidato di sabato pomeriggio, subito dopo il nostro arrivo. Il Castello dei duchi di Brabante è particolarmente maestoso e affascinante e molto pittoresco è il beghinaggio risalente al XIV secolo, entrambi patrimonio Unesco. Non meno suggestivo l’edificio dove sono stati organizzati gli assaggi di valutazione delle birre: il Paterspand (sito web), un antico monastero dei Frati Minori che è stato convertito in location per eventi. In questi anni le degustazioni del Brussels Beer Challenge si sono sempre tenute in sedi esclusive, ma mai mi era capitato di valutare delle birre negli spazi di una chiesa sconsacrata!

A proposti di degustazioni, l’organizzazione del Brussels Beer Challenge si è rivelata ancora una volta perfetta e attenta ai piccoli dettagli che fanno la differenza in situazioni del genere. Come detto le valutazioni si sono tenute solo la mattina, sfruttando non solo il momento della giornata in cui siamo fisiologicamente più portati all’analisi sensoriale, ma evitando anche di appesantire il lavoro dei giudici e dunque la loro lucidità. Ciò ha permesso di valutare le birre in un contesto perfettamente confortevole, pur mantenendo ritmi alti per tutte le sessioni di degustazione. A differenza di altri concorsi, le birre venivano servite una alla volta con diversi secondi di attesa tra una e l’altra: una soluzione che permette di valutare il prodotto nella quasi immediatezza del suo servizio, riducendo alcuni problemi dei concorsi legati a questo aspetto. Positivo anche il feeling con la scheda di degustazione, né superficiale né troppo approfondita, con la scelta di chiedere un solo punteggio finale invece della somma dei singoli punteggi di ogni fase dell’assaggio. Ho condiviso il mio tavolo con compagni di grande preparazione, comunicazione e capacità relazionali, che mi hanno permesso di imparare molto anche in questa occasione.

Tra le visite previste dal Brussels Beer Challenge non può non emergere quella all’abbazia trappista di Westmalle di lunedì. Non abbiamo visitato il complesso religioso ma “semplicemente” il birrificio, rimanendo comunque ammaliati da una realtà impressionante da tutti i punti di vista. Il polo produttivo ha dimensioni a dir poco ragguardevoli e consta di circa 70 dipendenti (tutti laici, ma supervisionati dai monaci), per un fatturato di circa 30 milioni di euro all’anno, che poi, come da regola, finiscono in parte per il sostentamento della comunità monastica, in parte per progetti caritatevoli. Westmalle è una realtà emozionante che merita senz’altro una visita, anche per la grande capacità di accoglienza. Abbiamo bevuto Extra, Dubbel e Tripel in grande spolvero e avuto la fortuna di cenare in loco con piatti di ottimo livello, tra cui una squisita carbonade alla Westmalle.

Il giorno prima, cioè domenica, abbiamo invece visitato il birrificio Het Nest e la manifestazione Turnhoutse bierfeesten. Het Nest (sito web) è un produttore abbastanza reperibile anche in Italia, almeno negli e-commerce dedicati, con una gamma varia e di discreto livello. È considerato un piccolo birrificio per gli standard del Belgio, ma la sede produttiva ha comunque dimensioni importanti se rapportate a quelle di quasi tutti i birrifici artigianali italiani. Una zona è dedicata allo stoccaggio di alcune botti che servono per la produzione di birre e sidri affinati in legno, mentre non manca un piccolo impianto di distillazione. Il Turnhoutse bierfeesten (sito web) è, come dice il nome stesso, il festival birrario di Turnhoutse. Non aspettatevi una grande manifestazione, poiché l’evento si sviluppava in tre piccole sale al coperto, con la partecipazione di cinque interessanti produttori: Lambiek Fabriek, De Dochter Van De Korenaar, De Meester, Folkingbrew e lo stesso Het Nest. Ci siamo concentrati soprattutto sulle birre di Lambiek Fabriek, con una monumentale Strawberry (una Fruit Lambic alle fragole non disponibile sul mercato).

Insomma, anche fuori dagli assaggi per il concorso le birre non sono mancate. La prima sera dopo il nostro arrivo, durante la cena introduttiva, c’erano diversi birrifici presenti con le loro produzioni, alcuni di giovani progetti. Su tutti si stagliavano quelle di De Dochter Van De Koronaar (sito web), tra cui alcuni interessanti affinamenti in legno. Lunedì pomeriggio invece, prima della gita a Westmalle, abbiamo assaggiato alcune creazioni del birrificio Vagebond (sito web) tra cui una Tripel con luppoli americani e dry hopping in bottiglia.

In definitiva il Brussels Beer Challenge si conferma un appuntamento straordinario sotto ogni punto di vista. È una di quelle competizioni che non ti lasciano solo la sensazione di aver valutato decine di birre nei giorni di degustazione, ma anche di aver approfondito diversi aspetti di una straordinaria cultura birraria, che per inciso è tra le più importanti del mondo. Ciò è stato possibile grazie all’impostazione generale del concorso, ma anche all’organizzazione che non ha lasciato nulla all’improvvisazione, fornendo supporto in ogni situazione. I risultati del Brussels Beer Challenge saranno svelati il 20 novembre e non vediamo l’ora di commentarli insieme a voi.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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