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Un viaggio nello Yorkshire birrario (parte 1): dove e cosa bere a Sheffield

Lo Yorkshire è una delle regioni più affascinanti dell’Inghilterra, contraddistinta da grandi città post-industriali, sterminati pascoli, football di altri tempi e Real Ale. La zona è stata oggetto di un mio recente tour, purtroppo non esaustivo, che ha toccato le città di Sheffield e Leeds. Il modo più semplice per raggiungerle è volare su Manchester e poi proseguire in treno. Suggerisco di prenotare i biglietti ferroviari con largo anticipo perché presi in loco sono un salasso. In passato lo Yorkshire è stata la contea più grande del Regno Unito, ma, come riportato da Wikipedia, oggi non esiste più come entità amministrativa; tuttavia persiste come entità storica e culturale. Il suo simbolo è la rosa bianca, emblema della Casa di York, e il suo capoluogo storico e culturale è York.

Sheffield invece è una città di circa 550.000 abitanti della contea metropolitana del South Yorkshire. Deve il suo nome al fiume Sheaf, che attraversa la città. Durante il XIX secolo diventò famosa a livello internazionale per la produzione dell’acciaio, ma la successiva competizione internazionale per la produzione di ferro e leghe ferrose, unita al crollo dell’estrazione di carbone nella zona, causò un declino nell’industria locale tra gli anni ’70 e ’80. Nonostante la produzione dell’acciaio sia solo un lontano ricordo, la città ha saputo trovare una propria dimensione e oggi ha un’economia in crescita, superiore alla media dello Yorkshire.

Per gli appassionati di calcio, Sheffield è una delle città del football più particolari, con la storica rivalità fra lo Sheffield United (che ora lotta per non retrocedere dalla Premier League) e lo Sheffield Wednesday, che naviga in brutte acque nella Championship (la Serie B Inglese). Non molti sanno che a Sheffield è di casa anche lo Sheffield FC, il club di calcio più antico al mondo (è stato fondato nel 1857).

Dal punto di vista birrario per gli appassionati la scena locale è ricca e avvincente, con un’ottima scelta di Real Ale e di moderne craft beers. Nel mio breve ma intenso tour ho cercato di esplorare ambedue le realtà, selezionando i luoghi più interessanti per ciascuna categoria, con la sola linea guida, rispettata ove possibile, di bere esclusivamente Cask Ale.

La mia prima tappa a Sheffield è stato lo Sheffield Tap (sito web), che può essere considerato un vero e proprio biglietto da visita della città. È infatti situato nell’edificio della stazione ferroviaria, occupando i locali della vecchia sala ristorante in stile edoardiano di cui mantiene i decori e l’eleganza. La preziosa guida Sheffield Real Heritage Pubs del CAMRA lo segnala fra i pub storici di pregio della città. L’offerta di birre è molto interessante grazie a 11 vie cask e a un discreto numero di bottiglie (locali e straniere). Il locale possiede anche un proprio micro-birrificio, Tapped Brew Co. (pagina Facebook), il cui piccolo impianto produttivo è ospitato nella sala ristorante destinata in passato ai passeggeri di prima classe. Gli assaggi in loco sono stati la “chilometro zero” Electric Work, una piacevole (Extra) Pale Ale cask di Tapped Brew, e la Bostin’ Mild, una Mild servita a pompa di Green Duck,  birrificio delle Midlands.

Sheffield, come già spiegato, è molto conosciuta per il suo passato industriale dedicato alla produzione dell’acciaio. Il fulcro di questa produzione era situato a Kelham Island dove si trovavano le acciaierie. Oggi l’area è stata completamente riconvertita e ospita un interessantissimo museo dedicato al passato industriale della città, appartamenti in stile post-industriale, pub, birrifici e food hall. La mia prima sosta in loco è stata presso Kelham Island Tavern (sito web), un locale storico (aperto nel 1830) che è considerato uno dei pub gioiello per le Real Ale, come confermano i due titoli di Pub dell’anno della CAMRA ottenuti consecutivamente nel 2008 e 2009. Il Kelham Island Tavern ha tutto quello che sognereste di trovare in un pub inglese: eccellente selezione di Real Ale (cask line a 13 vie) e di spine (13) e qualche chicca in bottiglia, caminetto, interni in legno, un bel beer garden e un’eccellente pie. Qui gli assaggi sono stati la Moonshine (Pale Ale) del birrificio locale Abbeydale Brewery e la buonissima Barnsley Bitter del birrificio Acorn.

A poca distanza dalla Kehlam Island Tavern si trova il Fat Cat (sito web). Il pub nasce nel 1850, si trasforma in un hotel e poi cade in disuso. Viene riaperto nella sua versione attuale nel 1981 e diventa celebre in zona per essere il primo pub a offrire Real Ale provenienti da altre parti dell’Inghilterra e a disporre di una sala non fumatori per i propri clienti. Nel 1990 si dota di un birrificio, la Kelham Island Brewery (sito web), situata nel beer garden, che in breve tempo ottiene una certa fama raggiungendo l’apice nel 2004, quando una delle sue birre, la Pale Rider, diventa Champion Beer of Britain. Il birrificio, prossimo al fallimento, è stato rilevato da un gruppo di imprenditori locali nel 2022. Da allora il pub non vi è più associato.

Avevo messo nel mirino il Fat Cat appositamente per assaggiare la mitica Pale Rider, che avevo letto essere ancora disponibile in loco. Ma, purtroppo come capita spesso nei viaggi birrai, non l’ho trovata. In aggiunta l’esperienza non è stata per niente soddisfacente: servizio rude, pub popolato da ragazzi chiassosi all’inverosimile e la Neepsend, Pale Ale della casa, al limite dell’imbevibile. Peccato, non sono stato fortunato.

Con una passeggiata di circa 15 minuti dal Fat Cat si raggiunge il birrificio Heist Brew Co. (sito web). L’azienda nasce nel 2018 a Clowne, nel Derbyshire, e si sposta a Sheffield nel 2022. La location, bellissima, è ricava dai locali di una vecchia acciaieria ormai in disuso. L’impianto consta di 30 spine, a cui si aggiunge un centinaio di birre in bottiglia e lattina. Si può mangiare in loco grazie alla food hall con cibi etnici dell’edificio accanto, ma le birre, purtroppo, non sono per nulla eccezionali.

L’ultima mia tappa a Sheffileld è la tap room di Vocation (sito web). Si tratta di uno dei birrifici rampanti del nord dell’Inghilterra, con una buona reperibilità in Europa, frequenti presenze ai festival internazionali e tap room a Manchester e Halifax. Il locale ha aperto nel 2022, rimpiazzando lo storico pub The Old House: è caratterizzato da un arredamento minimale, in cui si staglia l’impianto a 22 vie e 5 cask. Gli assaggi sono stati un’ottima Naughty&Nice (Coconut Milk Chocolate Stout Cask edition) e la Imperial Stout Barrel Aged Madeira, entrambe ovviamente a firma Vocation.

Da Sheffield mi sono quindi diretto a Leeds, di cui però scriverò nella seconda parte del resoconto.

L'autore: Niccolo' Querci

Bergamasco di nascita. Vive a Bruxelles dal 2011 dove si occupa di fondi europei. Ha ottenuto la qualifica di Beer Sommelier presso la Beer Academy di Londra, ha scritto una guida birraria su Bruxelles ed è membro della British Guild of Beer Writers. Ama girovagare per il Belgio e per l'Europa per scoprire nuovi birrifici e nuove birre. Ha una predilezione per le Saison e una venerazione per la birra trappista Orval.

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