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Nuove birre da Ritual Lab, Crak, Alder, Birrificio Lambrate e altri

Da domani Cronache di Birra sarà ufficialmente in vacanza, ma prima di congedarci vi lasciamo con la seconda parte dell’aggiornamento sulle nuove creazioni dei nostri birrifici, iniziato ieri. Impossibile non cominciare da quella che qualche giorno fa ho definito una delle birre italiane più attese di sempre: la Papanero Barrel Aged (13,5%) di Ritual Lab (sito web), versione affinata in legno della favolosa Russian Imperial Stout nata in passato dalla collaborazione con il prestigioso birrificio americano Voodoo. Questa incarnazione della Papanero ha riposato alcuni mesi – sette se non ricordo male – in botti di whisky Laphroaig ed è la primogenita della nuova Barrel Aged Series dell’azienda romana. È chiaramente una birra potente, complessa e sontuosa, caratterizzata dalle note torbate del whisky e da un’opulenza avvolgente. Birra non comune per gli standard nostrani, che sicuramente farà parlare di sé per molto tempo.

Due sono le new entry annunciate recentemente dal birrificio Crak. La prima si chiama All-Round Idaho Gem (7%) e rientra nella gamma di single hop lanciate recentemente dal birrificio veneto. Il luppolo in questione, scelto personalmente dai ragazzi di Crak, è chiaramente l’Idaho Gem, che si contraddistingue per “esplosivi frutti di bosco e ciliegia, ananas, pungenti pompelmo e lime, una punta di pino e pesca gialla matura”. La fornitura arriva dalla farm Hollingbery & Son Hops di Yakima (Washington), che coltiva e pellettizza luppolo dai primi del Novecento. La seconda novità si chiama invece Like DDH Naima? Try the West Coast one (6,2%) ed è l’evoluzione in chiave West Coast della Naima Giant Step, un’American IPA realizzata ricorrendo alla tecnica del double dry hopping. Maggiori informazioni sulle due birre sono disponibili sul sito di Crak.

Restiamo nell’ambito delle IPA di stampo moderno anche con l’ultima produzione inedita del birrificio Alder (sito web), denominata Kiwi Party (6%). Il nome non si riferisce a un eventuale frutto usato per aromatizzare la birra, bensì alla Nuova Zelanda, nazione da cui arrivano i luppoli utilizzati per questa ultima fatica del birrificio brianzolo. La Kiwi Party è infatti una Pacific IPA perfetta per l’estate, perché risulta rinfrescante e succosa, dall’amaro delicato con note di frutta tropicale, mandarino e uva spina. Era da un po’ che Marco Valeriani non rilasciava una birra ispirata espressamente alle IPA di nuova generazione, quindi non possiamo che accogliere con curiosità questa interessante novità.

Appartiene invece alla tipologia delle Session IPA la recente creazione del Birrificio Lambrate (sito web) di Milano, battezzata Cosmic (4,5%). Protagonista è ovviamente il luppolo, qui presente nelle varietà Simcoe, Mosaic e HBC522. La sigla utilizzata per riferirsi all’ultimo dei tre rivela che si tratta di una varietà sperimentale, fornita dall’azienda Hop Breeding Company e contraddistinta da aromi resinosi e sfumature agrumate e di frutta tropicale. Il resto della ricetta prevede l’impiego di malti tedeschi e inglesi e lievito americano, presumibilmente neutro. La Cosmic è una birra leggera ma di carattere, con un bouquet che include fiori di campo, frutta tropicale, agrumi, bacche, erba appena tagliata e resina di pino. È disponibile in lattina, peraltro valorizzata a livello estetico da un’illustrazione curata e di sicuro impatto.

Rientrano nel novero delle birre generosamente luppolate anche le due ultime neonate del birrificio valdostano Les Bières du Grand St. Bernard (sito web). La prima si chiama Avalanche (8,5%) ed è modellata sullo stile delle Double IPA. I luppoli impiegati sono tutti di origine statunitense (Cascade, Mosaic, Columbus), mentre la base fermentescibile è costituita da solo malto Pale. È una birra intensa e muscolare ma anche relativamente facile da bere, in cui si ritrovano note di mango, agrumi, frutta tropicale e a pasta gialla, erbe balsamiche e resina. La Trail (4,5%) è invece una Session IPA prodotta con luppoli Summit, Cascade, Simcoe e Columbus e malto 100% Pale. Si caratterizza per aromi di arancia, frutto della passione e leggere note resinose, mentre al palato risulta equilibrata con un amaro non invadente.

E prima di andare in vacanza segnaliamo l’ultima birra della nostra panoramica. Si tratta della GTI (5,9%), una West Coast IPA che il birrificio Kashmir ha pensato per accompagnare il bbq di stampo americano, che probabilmente molti di voi si ritroveranno a mangiare nei prossimi giorni. La GTI presenta una luppolatura arrogante con varietà Centennial, Simcoe e Columbus, mentre il grist è composto in parti uguali da Pils e Pale, oltre a un pizzico di Dark Wheat. A proposito di abbinamenti con barbecue e grigliate, sappiate che la novità di Kashmir è disponibile in fustini da 3 litri (con sacca), nonché in fusto e in bottiglie da 33 cl.

Direi che è tutto, a meno di importanti breaking news ci risentiamo con gli aggiornamenti tra qualche settimana. I canali social di Cronache di Birra continueranno a pubblicare contenuti, quindi tenete d’occhio i profili Facebook e Instagram.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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