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Nuove birre da MC-77 + La Buttiga, Argo, Crak, Filodilana, Epica + The Wall e Harvest

Durante il periodo natalizio i birrifici italiani sono soliti lanciare molte nuove produzioni e la regola è confermata anche in questo disgraziato 2020. Anzi, se dovessimo attenerci esclusivamente al numero di novità annunciate negli scorsi giorni, il Natale alle porte apparirebbe perfettamente normale e addirittura più movimentato di quelli passati. Così a distanza di 12 ore torniamo a raccontare le creazioni inedite dei nostri birrifici, smarcando un’altra porzione della lista che alberga nei nostri archivi. Cominciamo da una collaborazione tutte italiana tra i birrifici MC-77 (sito web) e La Buttiga, che hanno recentemente lanciato la loro Vite al limite (10%): si tratta di una New England IPA che si spinge fino ai confini delle Triple IPA, interpretazione più estrema delle Double IPA. È dunque una birra potente e intensa, brassata con luppolo Incognito in whirpool e con altre varietà in doppio dry hopping (sia pellet che cryo).

A proposito de La Buttiga, recentemente l’azienda piacentina si è allineata al grande trend del momento lanciando le sue lattine. A finire nei nuovi contenitori sono state finora cinque birre: Psycho (Double IPA), Acà Toro (Pale Ale), Mia Zia (Session IPA), Pils n’ Love (Pilsner) e Giacobazzi (Blonde Ale). Se le prime due sono produzioni già presenti in pianta stabile nella gamma del birrificio, le altre tre erano apparse solo raramente alla spina dei locali de La Buttiga. Da oggi sarà quindi possibile assaggiare più facilmente queste creazioni “quasi” inedite.

L’idea di adattare le caratteristiche delle New England IPA (aspetto torbido, corsa felpata, aromi tropicali, amaro contenuto) ad altri stili sembra una tendenza abbastanza diffusa al momento, tanto che lo stesso concetto è incarnato dalla nuovissima Dirty Love (5,9%) del birrificio Lucky Brews (sito web). Qui però lo step compiuto è più ampio, perché le peculiarità della tipologia della East Coast sono applicate a una bassa fermentazione. La Dirty Love è infatti una Hoppy Lager realizzata con una percentuale di fiocchi d’avena – cereale usato in alcune interpretazioni di NE IPA per conferire morbidezza e opalescenza – e con luppoli Azacca, Idaho 7 e Citra. Il ventaglio aromatico include sfumature che ricordano il limone, la resina e la frutta a nocciolo a polpa bianca.

Si ispira invece alla versione più muscolare delle American Red Ale l’ultima creazione del birrificio Argo (sito web), presentata ufficialmente domenica scorsa presso il locale Casa Ducato di Parma. La Red Blues (6,5%) è una birra di colore rosso brillante, che contrasta il ricercato di mix di malti con una generosa luppolatura ottenuta tramite varietà europee, americane e del Pacifico. Il risultato è un prodotto di grande carattere, con un profilo aromatico deciso e definito e un lungo finale resinoso. Come tutte le birre anche la Red Blues è dedicata a un viaggio: qui la cornice non poteva non essere quella della California del Sud, tra deserti e paesaggi sconfinati.

Spostandoci in Veneto, il birrificio Crak (sito web) continua a portare avanti la sua linea di edizioni limitate battezzata Discovery. Nel nostro ultimo aggiornamento di fine novembre ci eravamo fermati alla terza “puntata” della saga, che nel frattempo si è arricchita di altre due creazioni. La Discovery Quattro (7,5%) è una IPA moderna di stampo “oceanico”, per la quale sono stati utilizzati luppoli freschissimi giunti direttamente dalla Nuova Zelanda, nelle varietà Nelson Sauvin, Motueka e Wai-iti. Gli aromi riconducono a frutta tropicale, frutta a nocciolo, uva e un tocco speziato. La Discovery Cinque (10%), invece, è una Triple IPA con una valanga di luppoli El Dorado, Mosaic, Ekuanot e Simcoe, esaltati da un corpo pieno, vellutato e alcolico.

Dopo tanto luppolo ci spostiamo nell’universo delle birre scure e in particolare nel loro segmento più modaiolo, incarnato dalle Pastry Stout. Anche il birrificio torinese Filodilana (sito web) ha voluto confrontarsi con questa tipologia lanciando la sua Bircerin (11%), che non poteva non ispirarsi alla gianduia. La base è chiaramente quella di una potente Imperial Stout, arricchita però dall’aggiunta di Nocciola Tonda del Piemonte, scorze di cacao e cacao amaro selezionati dalla cioccolateria artigianale Guido Gobino. La Bircerin è una birra sontuosamente morbida e avvolgente, con un ingresso dolce da cioccolato al latte e una chiusura amara da cioccolato fondente, dove è facile ritrovare aromi di nocciola, cacao, carrube e caramello.

Se siete in cerca di festività particolarmente piccanti, sappiate che a fine novembre il birrificio siciliano Epica (sito web) ha lanciato la sua nuova Chili IPA (7%), realizzata in partnership con The Wall (sito web). I due produttori hanno collaborato nella creazione di una India Pale Ale di stampo moderno, fermentata con lievito Vermont e caratterizzata dall’impiego di luppolo sperimentale HBC 522. Ovviamente però l’ingrediente principe è il peperoncino, utilizzato nella varietà “sette anni” tipica della provincia di Messina, che arricchisce la parte finale della bevuta facendosi spazio tra note erbacee e fruttate.

E concludiamo con un salto in Sardegna, dove la beer firm Harvest (pagina Facebook) ha da poco annunciato la sua prima bassa fermentazione. Si chiama Vota Piga (4,7%) e si inserisce nel filone delle Italian Pils che tante soddisfazioni ci sta regalando in patria e all’estero. Si ispira dunque all’antico stile di origine ceca, ma lo reinterpreta con una leggera velatura e una caratterizzazione decisa da parte dei luppoli, comunque appartenenti a varietà continentali. Perfetta per spezzare le sessioni tra una Kerstbier e l’altra durante il periodo natalizio.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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