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Nuove birre da Alder, Liquida, Jungle Juice + Altavia, La Villana e Antikorpo

La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con una primizia proveniente da Alder, birrificio che rimane sempre molto attivo nonostante abbia fisiologicamente rallentato la frequenza delle proprie novità. Dopo la Double Kick di metà marzo, Marco Valeriani ha deciso di continuare sul tema luppolato con una Double IPA che strizza l’occhio al New England. La Boss Robot (8%) interpreta lo stile americano in chiave “hazy”, presentandosi succosa, profumata e caratterizzata da un amaro molto educato. Il grist è composto da avena e frumento in aggiunta al normale malto d’orzo, mentre nel mix di luppoli troviamo le varietà Idaho 7, Simcoe, Nelson Sauvin e Mosaic. Infine della fermentazione è responsabile un ceppo di lievito inglese. Non vediamo l’ora di mettere le labbra su questa attesa creazione di Alder, disponibile in fusto (anche presso la tap room di Seregno) e nella goduriosa lattina da 40 cl.

Cambiamo costa degli Stati Uniti con l’ultima creazione del birrificio Liquida (sito web), annunciata la scorsa settimana. Si tratta di una West Coast IPA battezzata Famiglia on board (6,5%), che nasce dalla curiosità di sperimentare l’utilizzo di tre luppoli appartenenti alla stessa famiglia: Mosaic, Nugget e Simcoe. Il primo è infatti frutto dell’incrocio tra le altre due varietà, dunque l’intento è di indagare l’apporto aromatico di luppoli teoricamente piuttosto simili. Il risultato è una birra leggermente velata con note di resina, frutta tropicale ed erba sfalciata, molto intensa ma anche facilissima da bere. In particolare il Mosaic e il Simcoe provengono dalla Yakima Valley, mentre il Nugget dall’Oregon. Birra estiva pensata per rinfrescarsi durante i tanti viaggi che speriamo di tornare a gustarci a breve.

Restiamo in tema di birre luppolate ma spostiamoci nell’universo delle basse fermentazioni con la new entry in casa Jungle Juice (sito web), prodotta in partnership con il birrificio Altavia (sito web). L’idea di questa collaborazione risale addirittura all’inizio del 2020, quando sembrava potesse concretizzarsi rapidamente. Poi è accaduto ciò che tutti sappiamo e il progetto è stato accantonato, in attesa di tempi migliori per riproporlo. Tempi migliori che in realtà non sono mai arrivati, perciò alla fine i due birrifici hanno scelto di proseguire comunque, ma da remoto, trasformando i chilometri di distanza tra Roma e la Liguria in messaggi Whatsapp per trovare la giusta quadra della ricetta. Alcuni di quei messaggi compaiono ora sull’etichetta della Smart Working (4,5%), una Hoppy Lager briosa e rinfrescante, realizzata con un mix di soli luppoli europei (Saaz, Tradition e Smaragd) usati anche a freddo.

E sono addirittura due le collaborazioni annunciate recentemente dal birrificio La Villana – aspetto non indifferente in un periodo del genere, che magari vale come segnale positivo di un lento ritorno alla normalità. La prima si chiama Tanguipa (5,6%) ed è una Fruit Sour IPA prodotta in collaborazione con il trentino Birra del Bosco (sito web). La ricetta prevede l’impiego di lievito Philly Sour di Lallemand, luppolo Tango (una varietà sperimentale tedesca ancora poco diffusa) e soprattutto polpa di acerola, frutto tipico dell’America Latina che ha le sembianze esterne di una ciliegia, ma internamente è strutturato a spicchi come un mandarino (è anche ricchissima di vitamina C). Il risultato è una IPA acidula con toni erbacei e balsamici che si uniscono alle note di uva, ciliegia e mandarino cinese date dall’acerola.

La seconda novità de La Villana si chiama invece Miami Weiz BBQ (4,2%) ed è una Florida Weisse (o Catharina Sour) brassata in collaborazione con il gipsy brewer Simone Masaro. La ricetta parte da un sour kettle, la fermentazione primaria è realizzata con lievito US-05 e durante questa fase è prevista un’aggiunta di frutta tropicale: guava, mango e acerola. La particolarità è che tutta la frutta è stata prima affumicata su legno d’acero, donando quindi una delicata nota fumé che accompagna la leggera acidità della birra e il suo spiccato carattere fruttato. Il risultato è ovviamente molto particolare e aggiunge un layer aromatico in più a una tipologia perfetta per le calde giornate estive. Il nome contiene un chiaro richiamo al barbecue per la sua componente affumicata, ma anche perché la Miami Weiz BBQ si rivela perfetta per le grigliate all’aria aperta.

Concludiamo la carrellata odierna con un’altra bassa fermentazione, annunciata qualche giorno fa da Antikorpo Brewing (sito web). Si chiama Home Spot (4,7%) ed è una Bohemian Pils decisamente fedele allo stile di partenza. La base fermentescibile è infatti composta da solo malto Pils, proveniente da orzo coltivato dall’azienda nelle pianure friulane e poi maltato in Austria; la luppolatura è invece ottenuta esclusivamente con varietà Saaz, usata in quantità importanti per infondere un carattere deciso alla birra. La ricetta non prevede il ricorso alla tecnica della decozione, che è stata “simulata” con una lunga bollitura di 150 minuti, mentre la parte finale del processo produttivo ha previsto una lagerizzazione di oltre 40 giorni. L’etichetta è disegnata dalla tatuatrice Vale Lovette.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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