Mai come in questo periodo stiamo ricevendo dai birrifici italiani segnalazioni di nuove birre. In un momento storico così difficile è un segnale assolutamente positivo, e questo è incontrovertibile che siate amanti o meno della rincorsa continua alle novità. Così eccoci con un nuovo aggiornamento, che a meno di un mese dal Natale non potevamo non aprire con una Kerstbier, cioè una produzione dedicata appositamente alle prossime festività. Il birrificio Altotevere (sito web) ha infatti appena annunciato la sua Caribou (9,5%), una Winter Ale brassata con l’aggiunta di otto spezie diverse capaci di evocare i dolci tipici del periodo (panettone con canditi, panforte, panpepato, pan di zenzero, torrone) e i profumi del vin brulé. Grazie alla collaborazione con i laboratori erboristici Biokyma, sono stati impiegati in infusione a caldo scorze d’arancia dolce, cannella, zenzero, anice stellato, anice verde, pepe di Sichuan, chiodi di garofano e liquirizia. È ovviamente una birra complessa e “da meditazione”, da sorseggiare durante una partita a carte nei dopo cena festivi – ma attenzione a non abusarne per non ritrovarvi al verde dopo due mani!
Chiaramente anche nella carrellata di oggi non può mancare una collaborazione, ma dimenticatevi l’abbuffata cui siamo stati sottoposti martedì scorso. In questo caso protagonisti della partnership brassicola sono il lombardo Brewfist (sito web) e il piemontese Canediguerra (sito web), dal cui incontro è nata la Criss Cross (6%). La tipologia con cui hanno deciso di confrontarsi è quella delle Belgian IPA, sottostile che non è mai definitivamente decollato nonostante possieda elementi molto interessanti. A rilanciarlo ora ci prova una ricetta che fonde le caratteristiche aromatiche del lievito Ardennes con il contributo delle due varietà di luppolo americano Chinook e Zappa, lasciando al malto Golden Promise l’onere di definire la base fermentescibile. Aspettiamoci una birra facile da bere ma complessa allo stesso tempo, con una discreta secchezza e un lungo finale amaro.
Restiamo nell’ambito dei “filoni” delle India Pale Ale moderne per introdurre la new entry di Bonavena, battezzata Blow by Blow (6,7%). Rientra nella famiglia delle Rye IPA e dunque, come potete facilmente immaginare, prevede una percentuale di segale (in questo caso non maltata) a integrazione del malto d’orzo, di provenienza tedesca. Il protagonista indiscusso è però il luppolo, per il quale si è fatto ricorso a differenti tecniche estrattive piuttosto moderne, tra cui l’ormai onnipresente double dry hopping e il dip hopping – quest’ultimo prevede l’aggiunta del luppolo alla fine del raffreddamento del mosto dopo la bollitura e prima dell’inizio della fermentazione. È interessante notare come Bonavena non citi le varietà di luppolo impiegato, ponendo l’attenzione invece sulle soluzioni adottate per la luppolatura. Che sia l’indizio di una nuova idea di “beer porn”?
Si ispira invece allo stile delle American Pale Ale l’ultima creazione del birrificio Lucky Brews (sito web), annunciata circa una settimana fa. La birra si chiama Quick Silver (5,2%) e interpreta la tipologia in chiave “hazy”, sebbene non presenti quei cereali aggiuntivi come avena e frumento che spesso vengono utilizzati in casi analoghi. Il grist infatti è composto solamente da malti Pale tedeschi e inglesi e da alcuni semplici malti speciali, riuscendo tuttavia a ottenere una decisa velatura e un corpo setoso. Il profilo aromatico è dominato da note di arancia e pompelmo, derivanti dal mix di luppoli, tra cui si distinguono le varietà americane Summit e Chinook. Last but not least, la Quick Silver è una birra gluten free, per la felicità di tutti coloro manifestano intolleranze nei confronti del glutine.
Dopo tanto luppolo torniamo a parlare di birre invernali con la Lato Oscuro (8,5%), recente novità del giovanissimo marchio laziale Tsunami (sito web). Possiamo definirla una birra natalizia sui generis, perché nasce con l’idea di risultare allo stesso tempo ricca ma non troppo complessa, calda ma anche facile da bere. La base è quella di una Belgian Dark Strong Ale arricchita da alcuni ingredienti extra aggiunti con obiettivi diversi: cacao per conferire complessità e bilanciare la componente maltata con la sua nota amaricante, purea di albicocca per alleggerire la bevuta e contrastare a sua volta l’amaro del cacao, cannella e zucchero muscovado per esaltare il ventaglio aromatico. La Lato Oscuro sarà presentata domani 3 dicembre in contemporanea di una ventina di locali italiani, per l’elenco dei quali potete consultare il relativo evento Facebook.
Nell’articolo di ottobre 2020 in cui presentammo il birrificio Tsunami parlammo anche di Deriva, gipsy brewery che debuttò con la Grape IPA Ok Boomer. Dopo la pausa forzata a causa del momento di maggiori restrizioni anti Covid, il progetto è recentemente ripartito con due novità assolute. La prima si chiama Sour Drop (4,3%) ed è una Berliner Weisse alle prugne nere di Dro, prodotta in collaborazione con il Birrificio Agricolo Sorio e l’azienda agricola Maso Giare. È ovviamente caratterizzata da una netta acidità, ma anche da note funky e wild che non sono sempre scontate nella versione moderna di questa tipologia. La seconda novità di Deriva è invece la 404 Page not found (5,6%), una Italian Grape Ale con un 30% di mosto di moscato giallo e fermentata con un lievito Kveik spinto ad altissime temperature, realizzata in collaborazione con il Birrificio Leder e con la cantina Furletti, entrambi della provincia di Trento.
[…] segnalato in passato, la prima birra italiana realizzata dichiaratamente prodotta con dip hopping è stata la Blow by Blow…, una Rye IPA che ricorre anche alla tecnica del double dry hopping. Proprio in questi giorni è […]