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Nuove birre da Alder, Podere La Berta, Birrone, Radiocraft, LZO e Dank Brewing

Nel vorticoso mondo della birra artigianale c’è una costante ineluttabile: i birrifici italiani continueranno a sfornare novità, anche durante le vacanze estive. Così oggi riprendiamo la consuetudine dell’aggiornamento del martedì per riassumere alcune delle nuove creazioni lanciate dai nostri produttori nelle scorse settimane, senza spingere la retrospettiva troppo lontano nel tempo. Partiamo allora dalla Wheke (4,8%), una New Zealand Pils annunciata da Alder (sito web) a fine agosto. Si tratta di una delle poche interpretazioni italiane (l’unica?) del controverso stile neozelandese che il BJCP riconobbe come stile “provvisorio” nel 2018. Il birraio Marco Valeriani l’ha realizzata sulla falsariga di una Lager tedesca, ma con una sfumatura inusuale data dai luppoli del Pacifico, aggiunti insieme a quelli di origine teutonica. Aspettiamoci una birra con tutte le caratteristiche di una scorrevole bassa fermentazione (aromi di panificato e miele di acacia), ma con un leggero twist di frutta esotica e uva spina.

È una Lager anche l’ultima creazione del birrificio romagnolo Podere La Berta (sito web), battezzata Acsé (4%). Il nome è un termine dialettale che significa “così” e sottolinea l’idea di voler realizzare una birra emblematica di una precisa visione produttiva. L’obiettivo dei birrai Marco Mignola e Mario Alexander Eschenberg è proporre una sorta di alternativa italiana alle Lager, brassando una bassa fermentazione “rustica” sullo stile delle Keller franconi grazie all’impiego di cereali locali (farro e segale) in aggiunta al malto d’orzo (Pils) coltivato in loco. È una filosofia interessante, che da una parte valorizza la varietà delle colture cerealicole italiane, dall’altra declina in maniera piuttosto autentica il concetto di Landbier, cioè le tipiche birre rurali della Franconia. La ricetta della Acsé è dunque molto tradizionale: oltre alla composizione del grist, a cui abbiamo già accennato, prevede l’impiego di luppoli Perle, Columbus e Tettnanger.

Dopo due Lager passiamo a un’alta fermentazione, ma rimanendo sempre nel campo delle birre “facili”, da bere con semplicità. Si chiama Golden Gate (4,8%) la new entry del birrificio veneto Birrone (sito web), che nel nome richiama esplicitamente il celebre ponte di San Francisco. Vi aspettereste allora una classica West Coast IPA, invece la Golden Gate è una Golden Ale dal profilo delicatamente fruttato e poco amara. Una birra ristoratrice, che oppone alla potenza aromatica delle luppolate californiane la sua anima diretta ed essenziale. È il tipo di bevuta che il birraio Simone Dal Cortivo cercò subito dopo aver attraversato per la prima volta il Golden Gate Bridge con la sua Harley Davidson. Un’esperienza così forte da suggerirgli poi una birra tranquilla e rilassante, in completa contrapposizione con quanto vissuto poco prima.

Se siete a Roma e questa sera non avete impegni, allora potete fare un salto al Pork’n’Roll, dove verrà presentata ufficialmente la Sail (3,8%). È una personale interpretazione di Grisette – sottostile delle famiglia delle Saison – prodotta dal birrificio Radiocraft (sito web) in collaborazione con Adriano Giulioni, proprietario del Salinello Beer Baita ed ex birraio di Babylon. Una parte del mosto viene acidificata per conferire una delicata acidità, poi vengono aggiunti pepe di Timut e citronella con lo scopo di arricchire il profilo aromatico di sfumature agrumate. È una birra leggera, scorrevole e dissetante, con un deciso contributo del lievito (molti più fenoli che esteri) e un corpo mediamente rotondo nonostante il tenore alcolico assai ridotto. Il sottile amaro finale aiuta a ripulire il palato e a suggerire subito un nuovo sorso. Il caldo non è ancora scomparso e la Sail è un ottimo antidoto a questa parte finale dell’estate.

Sempre oggi sarà ufficialmente lanciata la ¡BOOM! (5,8%), ultima release del birrificio veneto LZO (sito web), rientrante nella linea Drop Out dedicata alle one shot. Si tratta di una Hazy IPA che prevede l’impiego di una percentuale di frumento e avena oltre al normale malto d’orzo, ma che ha nella luppolatura il suo tratto distintivo. È stato utilizzato infatti un prodotto sperimentale, denominato YCH 303 Trial e ottenuto dalla combinazione tra due recenti innovazioni del settore: i luppoli Cryo e il Phantasm. YCH 303 Trial si presenta come pellet di un mix di varietà Mosaic, Citra e Simcoe, potenziati dalla polvere ricca di precursori tiolici ricavata dalla lavorazione dell’uva Sauvignon Blanc. Il risultato è una decisa intensità aromatica (mango, papaya, agrumi, uva spina), derivante sia dalle proprietà dei luppoli, sia dalle biotrasformazioni garantite dal Phantasm. Per verificarne gli effetti non resta che assaggiare la ¡BOOM!.

Concludiamo con la Fak (6%), una DDH IPA annunciata recentemente da Dank Brewing (sito web). Di questo marchio abbiamo scritto a inizio agosto, quando avevamo annunciato che la Fak si sarebbe presto aggiunta a La Jolla (DDH Double IPA) e Stay Chill (Session IPA), le prime due creazioni del progetto. Il luppolo è dunque ancora protagonista, grazie al contributo aromatico delle varietà Talus, Ekuanot, Mosaic e Idaho 7 che apportano note floreali e fruttate (frutta tropicale e a polpa gialla). La birra scorre facile e risulta rinfrescante, mostrando tuttavia un carattere ben definito.  Ancora una volta l’etichetta è opera dell’artista Diego Furia, il cui lavoro è esaltato da uno sfondo completamente bianco.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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