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Nuove birre da Birrificio della Granda + Birrificio Italiano, Bondai + Alder, Opperbacco, Linfa e altri

Tra le tante birre collaborative di questa prima parte del 2024, se ne segnalano due particolarmente importanti: da una parte l’ultima incarnazione della linea Be Grapeful del Birrificio della Granda con l’olandese De Molen, dall’altra la Pils fuori di testa realizzata dal Birrificio Italiano insieme a Omnipollo. Mancava insomma giusto una collaboration brew tra Birrificio della Granda (sito web) e Birrificio Italiano (sito web), ma eccola qui: si chiama Nebbia Padana (4,5%) – come quella che si può incontrare nella piana tra Cuneo e Como – e può essere definita una Hazy Pils. Aspettiamoci dunque una Italian Pils dall’aspetto decisamente velato, con un corpo inaspettatamente morbido per lo stile e una luppolatura generosa. Se siete curiosi di assaggiarla non vi resta che attendere qualche ora, perché sarà disponibile da domani, mercoledì 24 aprile.

A proposito di collaborazioni, non possiamo non citare quella che ha visto recentemente coinvolti i birrifici Bondai (sito web) di Sutrio (UD) e Alder (sito web) di Seregno (MB), da cui è nata la Frenzal (6,4%). I birrai Luca Dalla Torre e Marco Valeriani hanno deciso di dare vita a una American IPA in pieno stile West Coast, secca, amara e persistente, in cui a dominare sono i sentori di agrumi (mandarino, kumquat). Il nome è un omaggio ai Frenzal Rhomb, gruppo pop punk australiano formatosi nel 1991 a Sydney, che Luca e Marco hanno scoperto di apprezzare entrambi durante un viaggio in macchina in Franconia. La Frenzal è stata presentata sabato scorso presso la tap room di Bondai e ora dovrebbe essere regolarmente disponibile.

Torniamo sulle basse fermentazioni di stampo moderno per introdurre la NZ Pils (5%), ultima creazione del birrificio Opperbacco (sito web). Circa un mese fa abbiamo dato il benvenuto alla nuova linea del produttore abruzzese, battezzata R(e)voluzioni e dedicata a one shot appartenenti sia agli stili classici, sia alla corrente di luppolate più moderne. Questa terza creazione del progetto è proprio a cavallo tra i due mondi, perché parte dalla base di una Pilsner per poi prendere una strada che strizza l’occhio alle birre dell’area del Pacifico. I luppoli utilizzati sono infatti esclusivamente neozelandesi (Nelson Sauvin e Motueka) e regalano note di uva spina e uva aromatica a bacca bianca che ricordano le uve del Moscato e del Sauvignon Blanc, supportate da sfumature erbacee.

Dalla provincia di Teramo facciamo un salto a Roma per raccontare l’ultima novità del giovanissimo birrificio Linfa Brewery (pagina Facebook), una delle realtà brassicole più interessanti apparse nella Capitale negli ultimi tempi. La birra si chiama Yuma (5,5%) ed è una Oatmeal Stout che rientra nel fenomeno della convergenza tra il settore birrario e quello dello Specialty Coffee. La ricetta prevede una base molto complessa, costituita da malto Maris Otter, avena (sia in fiocchi che maltata), malti torrefatti (come Roasted Barley, Coffee Mr Roost 450 e Chocolate Mr Roost 900 della Dingemans) e Carafa special III. Il luppolo impiegato è un classicissimo Challenger, mentre della fermentazione è responsabile un ceppo di lievito inglese. In fase di fermentazione, è stato aggiunto il caffé a freddo: un mix di varietà brasiliane selezionate dalla caffetteria Fax Factory. Il risultato è una Stout super morbida (c’è anche lattosio) con toni di cioccolata e frutta matura, bilanciata e complessa ma anche molto scorrevole. Il servizio a pompa inglese è la morte sua.

Se siete amanti delle basse fermentazioni di ultima generazione – che se ben fatte sono onestamente una categoria brassicola molto interessante – potete esultare, perché anche la new entry del birrificio LZO (sito web) rientra di diritto in questa definizione. La Happy Pride (4,8%) è infatti una Lager tutta incentrata sul luppolo Citra, utilizzato sia in bollitura che in dry hopping. È una birra secca, scorrevole e agrumata, ma solo apparentemente semplice: è proprio nelle pieghe degli stili più immediati che si nascondono le vere sfide per i birrai. La Happy Pride appartiene al progetto Drop Out di LZO, una linea di one shot a disponibilità limitata: in questo caso è il modo che il birrificio veneto ha trovato per dare il benvenuto alla primavera.

Dalla provincia di Treviso ci spostiamo infine appena fuori Lucca, dove il birrificio Radical Brewery (sito web) è pronto a presentare due gustose novità, entrambe gluten free. La prima si chiama Bounty Killer (5,5%) ed è una West Coast IPA contraddistinta da intensi aromi agrumati e resinosi, provenienti dal generoso utilizzo di luppoli americani, nonché da un corpo snello e un amaro finale ben presente, che facilitano la bevuta. La seconda birra inedita è la Daft Bock (6%), ovviamente una Bock dal colore ambrato intenso, con sentori di caramello bruno e fava di tonka. La bevuta è caratterizzata da un corpo ben presente ma scorrevole, che si chiude con un amaro appena accennato. Le due novità saranno presenti giovedì 25 aprile alla festa per il secondo compleanno di Radical Brewery, presentate da Simone Cantoni.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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