Dopo qualche mese di relativo silenzio, tornano a far parlare le acquisizioni delle multinazionali della birra. Come riportato da MarketingSpark, infatti, il birrificio olandese Uiltje è passato sotto il controllo del colosso Bavaria – dal 2018 ribattezzato in Swinkels. Non è la prima volta che una notizia del genere sconvolge l’ambiente della birra artigianale olandese: nel 2015 il birrificio ‘t Ij di Amsterdam fu venduto a Duvel, nel 2019 sempre Bavaria acquisì il birrificio De Molen e nello stesso anno Heineken entrò parzialmente in Oedipus. Da notare che Uiltje è un’azienda relativamente piccola, dato che nel 2020 ha prodotto “solo” 10.000 hl di birra.
I dettagli dell’operazione non sono stati rivelati. Il fondatore di Uiltje, Robbert Uyleman, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali e ha solo lasciato capire che l’acquisizione permetterà alla sua azienda di sfruttare le conoscenze tecnologiche di Bavaria. Non è escluso che il produttore di Harlem possa ora programmare importanti progetti di espansione, rimanendo però – almeno a parole – completamente autonomo. L’unica certezza è che Uiltje non è più un birrificio indipendente.
Magari è la volta buona che un birrificio industriale impari qualcosa dai piccoli… ma le avete assaggiate le 8.6 di Bavaria?? Imbarazzanti…:-)
Nei birrifici industriali ci sono competenze che i micro birrifici si sognano. Non è che non facciano qualità perché non riescono è che non vogliono.
Il gufetto l’ho sempre visto con diffidenza per i prezzi allucinanti delle sue imperial stout, ora ci metto una bella pietra sopra.