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La rivoluzione nel bicchiere: da Unionbirrai un video per la birra artigianale italiana

Qualche ora fa l’associazione Unionbirrai ha lanciato una campagna per promuovere la birra artigianale italiana e i piccoli birrifici indipendenti. Lo strumento individuato è un videoclip della durata di un minuto scarso in cui si sottolineano le peculiarità della birra artigianale e dei suoi protagonisti. Il video, anticipato negli scorsi giorni da alcuni brevi spezzoni, è visibile sulla pagina Youtube di Unionbirrai e sui rispettivi canali social e si sviluppa partendo da una provocazione: la “vera birra” non è quella dei grandi marchi industriali, ma quella artigianale. Il filmato è stato realizzato insieme al regista Mattia Fiumani e al direttore di produzione Giulio Tiberi, coinvolgendo volti noti della radio e della tv accomunati dalla passione per la birra artigianale. Il risultato finale è di ottima fattura.

I protagonisti che si alternano nel corso del video sono diversi: Franz del duo Ale&Franz, la iena Sebastian Gazzarini, Fabio Alisei e Pippo Palmieri dello Zoo di 105, lo scrittore e opinionista sportivo Giorgio Terruzzi, la speaker radiofonica e attrice Micol Ronchi e il conduttore di Radio Freccia Matteo Campese. Sono loro che, muovendosi tra pub e birrifici, spiegano che la rivoluzione della birra artigianale nasce dal rispetto per la tradizione, la passione, la tecnica e il lavoro di squadra. La realizzazione del video è stata supervisionata da Giampaolo “Monarca” Sangiorgi del Birrificio Lambrate, che recentemente ha assunto in Unionbirrai il ruolo di coordinatore del team Eventi, Marketing e Comunicazione. È così che spiega l’obiettivo del video:

Il messaggio del nostro video è provocatorio, ma reale. La vera birra non è quella prodotta dai grandi marchi industriali, ma quella artigianale, frutto del lavoro di oltre 800 piccoli birrifici indipendenti. Sono loro i maestri del bere, che ogni giorno si rimboccano le maniche per portare nel nostro bicchiere un prodotto di qualità superiore, che ha saputo rivoluzionare il mondo della birra italiana.

Come accennato, il filmato è ben realizzato e confezionato e riesce a trasmettere in maniera chiara il suo messaggio. Secondo me la sua efficacia dipenderà dai canali di distribuzione che verranno utilizzati, perché al momento sembrerebbe che gli unici contemplati siano i social. Questi strumenti sono in grado di trasformare un semplice video in un elemento virale, con la possibilità di raggiungere una platea praticamente sconfinata. Tuttavia tali risultati si ottengono in casi più unici che rari e il rischio è che invece sia condiviso e rilanciato solo da operatori del settore e appassionati, rivelandosi alquanto autoreferenziale. L’auspicio è che questo filmato sia il primo tassello di una campagna di più ampio respiro, che partendo dallo stesso messaggio possa declinarsi su canali mainstream, come affissioni urbane, radio e televisione. Chiaramente servono investimenti importanti, ma dopo 25 anni è un passo a cui la birra artigianale italiana deve cominciare a pensare seriamente.

Al di là di queste considerazioni, puramente personali, è confortante notare come Unionbirrai sia ormai una realtà costantemente attiva in termini di promozione birraria. Parallelamente al lancio del video, ad esempio, l’associazione sta investendo energie in Indipendenteartigianale.it, un sito web in cui sono elencati tutti i birrifici e i pub garantiti da Unionbirrai. Oltre alle informazioni di base di ogni attività sono elencate quelle che forniscono servizi di consegna a domicilio e di spedizione in tutta Italia. Un lavoro importante, peraltro reso disponibile nel delicato momento della ripartenza dopo la fase più cupa dell’emergenza sanitaria.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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