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Nuove birre da Sieman + Ritual Lab, Alder, Rurale, Eastside e Amerino

Era da qualche settimana che non aprivamo le nostre consuete panoramiche sulle nuove birre italiane con una collaborazione: l’ultima volta era capitato a metà maggio con il coinvolgimento di due importanti birrifici come Lambrate e Alder. Ma la partnership di oggi non è da meno, perché vede protagonisti due nomi eccellenti del panorama nazionale: da una parte Sièman, cantina brassicola che sta rapidamente conquistando le attenzioni degli appassionati; dall’altra Ritual Lab, birrificio romano ormai stabilmente nel gotha della produzione italiana. Dal loro incontro è nata la Ritual Blend (6,3%) che, come il nome suggerisce, è una miscelazione tra la Sour Ale con uve Garganega di Sièman (maturata 12 mesi in botti di rovere) e una birra speciale realizzata per l’occasione da Ritual Lab, pulita e luppolata. Il risultato è un prodotto ibrido, che gioca sull’equilibrio tra acido e amaro, aromi funky e luppolati e mineralità e tannino. Dettaglio da non sottovalutare: la Ritual Blend è stata creata in periodo di completo lockdown.

A proposito del citato Alder (sito web), due sono le novità annunciate recentemente dal birrificio di Marco Valeriani. La prima si chiama Iwaki (5,4%) ed è definita American Pale Wheat Ale, espressione che suggerisce probabilmente un incontro tra le American Pale Ale di stampo più moderno e le American Wheat Ale. Inutile specificare che la base fermentescibile presenta una percentuale di frumento, mentre la luppolatura è ottenuta con varietà Rakau, Citra e Amarillo. La seconda novità si muove invece su terreni completamente diversi: si chiama Gurken and Mustard (4,8%) ed è una libera interpretazione delle Keller della Franconia. Non vuole infatti essere una India Pale Lager – cioè una bassa fermentazione aggressivamente aromatizzata con luppoli moderni – bensì una birra che, pur rimanendo fedele alle caratteristiche dello stile tedesco, offre qualche variazione sul tema. La “libera interpretazione” in particolare si ritrova nelle varietà di luppolo selezionate, perché accanto ai continentali Spalter Select e Hallertau Mittelfrüh troviamo l’americano (e profumatissimo) Citra.

Si ispira invece alle American IPA l’ultima creazione del Birrificio Rurale di Desio (MB). Battezzata Thunder IPA (7%), è una birra nata per celebrare l’undicesimo compleanno dell’azienda lombarda e che, nonostante il tenore alcolico non indifferente, strizza l’occhio all’estate. Il ventaglio aromatico è infatti contraddistinto da intense note di frutta gialla, frutta tropicale, agrumi e toni balsamici, ben assortiti con la tipica facilità di bevuta delle produzioni di Rurale. Oltre che in fusto, la Thunder IPA è disponibile in lattina, contenitore che il birrificio ormai utilizza in maniera regolare con ottimi risultati estetici, come dimostra l’immagine a corredo.

Cambiamo completamente genere con la Better Dayz (10%), una Pastry Stout annunciata un paio di settimane fa dal birrificio Eastside (sito web). Ultimamente il produttore di Latina si sta dedicando molto a Imperial Stout e loro derivazioni e non a caso per questa novità ha adottato le stesse tecniche di produzione della Sleazy Way e della Baciami Ancora. La ricetta prevede l’aggiunta di vaniglia e cocco tostato, mentre a livello organolettico si caratterizza per note di cioccolato amaro e sfumature legnose, che si integrano agli inevitabili aromi di cocco e vaniglia. Ricca e complessa al palato, chiude in maniera equilibrata con un delicato amaro a bilanciare la bevuta. Il nome non solo auspica giorni migliori rispetto a quelli che abbiamo vissuto nel recentissimo passato, ma è anche un omaggio al quarto album del rapper 2Pac.

Concludiamo con una New England IPA, stile a cui si ispira l’ultima new entry dell’umbro Birrificio Amerino (sito web). Il nome è San Blas 2.0, ma rispetto alla prima “versione” siamo al cospetto di una birra piuttosto diversa, che utilizza vari ingredienti aggiuntivi rispetto ai quattro base della birra. Oltre ad acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito, infatti, la ricetta prevede l’impiego di una percentuale di segale e frumento nella base dei grani, oltre a un’aggiunta di lattosio. Presumibilmente i primi due sono utilizzati per conferire opalescenza alla birra, l’ultimo per esaltare la morbidezza del corpo: due aspetti che contraddistinguono l’interpretazione più diffusa di NE IPA. Come da copione il profilo aromatico è dominato da note tropicali (mango, ananas), agrumate (mandarino) e resinose (pino), a cui contribuisce in larga parte il luppolo Azacca.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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