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Splendida Italia allo European Beer Star: 19 medaglie di cui 9 d’oro

Lo staff del birrificio Lambrate esulta per i due ori ottenuti

Lo European Beer Star è senza dubbio uno dei concorsi birrari più importanti al mondo. I risultati dell’edizione 2018 sono stati svelati ieri sera e delineano un’ottima prestazione per i birrifici italiani, con un bottino finale di 9 ori, 5 argenti e 5 bronzi, nonché piazzamenti importanti nei giudizi popolari (quelli cioè del pubblico). Si tratta di una delle migliori performance di sempre al contest tedesco: nel 2016 gli ori erano stati 10, ma il totale di medaglie è un record assoluto per il nostro paese. Sugli scudi troviamo il Birrificio Lambrate e Birra Perugia, ma in genere tutti i riconoscimenti sono stati molto importanti e confermano l’ottimo momento della birra artigianale italiana, anche a livello internazionale. Che – leggendo i freddi numeri – si dimostra insuperabile in alcune specialità brassicole, sia moderne sia più tradizionali.

Il birrificio italiano più premiato è stato Birra Perugia, che ha ottenuto tre medaglie, una per ogni metallo. L’oro è arrivato nella categoria Session Beer con la Perujah, l’argento con la Calibro 7 nelle New Style IPA e il bronzo con la Mario tra 20 anni nelle Double IPA. Il produttore umbro si conferma dunque ai vertici del concorso dopo l’ottima prestazione dello scorso anno in cui tornò a casa con due ori. Una delle due medaglie del 2017 fu assegnata proprio alla Calibro 7, che quindi può essere considerata una delle migliori IPA moderne attualmente disponibili in Europa. Non dimentichiamo infatti che la luppolata di Luana Meola si aggiudicò un oro anche allo European Beer Star del 2016, nonché un primo posto a Birra dell’Anno 2015. Poche altre birre italiane possono vantare un simile curriculum.

Splendida anche le prestazione di Lambrate, che si è aggiudicato due ori in altrettante categorie non certo semplici. Nelle New Style Lager ha vinto con l’American Magut, versione “statunitense” della Pils della casa, che da sempre si distingue per il suo ottimo livello qualitativo – come d’altra parte molte altre produzioni dell’azienda meneghina. Il secondo oro del Lambrate è arrivato con la Tras in Camisa Ass nella categoria delle birre acide (con o senza frutta): appartiene alla linea di Berliner Weisse aromatizzate che il birrificio ha lanciato recentemente – forse dovremmo cominciare a definirle Catharina Sour? Nella fattispecie la Ass è prodotta con lamponi e ha preceduto la Krieky Bones di un nome importante come Firestone Walker.

Un oro particolarmente roboante è quello di Bionoc con la sua Impombera, che ha trionfato nella categoria definita “Traditional Belgian-style Lambic, Geuze, And Fruit Geuze”. A onor del vero sul podio non compaiono produttori di Lambic tradizionale – i belgi non partecipano mai in massa a questo concorso – ma ciò non sminuisce certamente la vittoria del birrificio trentino. Inoltre vale la pena sottolineare i riconoscimenti che sta ottenendo l’Impombera, già oro sia a Birra dell’Anno 2017 che al Barcelona Beer Challenge 2018. Ricordo che la birra appartiene alla linea Asso di Coppe, che si avvale dell’ottimo lavoro di Nicola Coppe: i risultati che stanno ottenendo queste birre in Italia e all’estero dimostrano la giusta intuizione avuta da Bionoc nel concentrarsi su questi tipi di birre.

Continuando con gli ori risalta il primo posto di MC-77 con la San Lorenzo tra le Blanche: una produzione che già aveva vinto lo scorso anno, dopo un argento nel 2016. Significativo il trionfo di Batzen con la sua Dunkel nella categoria omonima, mentre di grande valore appaiono anche gli ori di due birre che adoro particolarmente: la Fortezza Nuova di Piccolo Birrificio Clandestino (Scotch Ale) e la Teodorico di Birra Mastino (Baltic Porter). Infine decisamente prezioso è il primo posto di Porta Bruciata tra le New Style Pale Ale con La Pallata, che ha preceduto la già citata Calibro 7, detronizzandola alla fine di un bel derby tutto italiano. L’azienda della provincia di Brescia si conferma ancora una volta decisamente a suo agio con le birre luppolate.

Oltre alla categoria New Style Pale Ale, ce ne sono altre che sono state dominate dai birrifici italiani in questo European Beer Star. Così oltre all’oro della San Lorenzo tra le Blanche abbiamo anche l’argento di Otus con la Side B, mentre alle spalle della Perujah nelle Session Beer si è piazzata la Mundaka di Crak. Bronzo poi per la Dunkel di Elvo nella categoria omonima, dove, come abbiamo visto, ha trionfato Batzen. Da segnalare anche la prestazione di Hammer, che non è riuscito a portare a casa un primo posto ma si è difeso alla grande con l’argento della Bulk (tra le Porter) e il bronzo della Wave Runner (tra le New Style IPA). Gli altri piazzamenti raccontano dell’argento di Gloria Mundi con la Colli al Metauro tra le Dubbel e i bronzi di Birrificio del Forte con la Regina del Mare (Belgian Dark Strong Ale) e di San Gabriel con la Birra Zen (Herb & Spice).

Infine una parola a parte merita la classifica popolare, a cui ho accennato in apertura, che sebbene meno prestigiosa è comunque importante per tastare il gusto del pubblico. E il gusto del pubblico ha rivelato che le birre italiane piacciono parecchio, poiché i nostri birrifici hanno conquistato la prima e la terza posizione: oro a La Pallata di Porta Bruciata e bronzo alla San Lorenzo di MC-77. Un altro fondamentale riconoscimento per i due produttori.

Lo European Beer Star si conclude quindi regalando belle soddisfazioni per il nostro movimento birrario e l’Italia si mantiene saldamente al terzo posto nel concorso per piazzamenti totali (dopo Germania e Stati Uniti). Al di là dei dati numerici, ciò che conta è la conferma di alcuni produttori e di diverse birre, aspetto non certo scontato in valutazioni alla cieca che coinvolgono birrifici di tutto il mondo. È importante notare come gran parte di questi egregi risultati provengano da birrifici giovani o giovanissimi: un’ottima cartina di tornasole per la salute della scena brassicola nazionale.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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