Venerdì scorso ci eravamo lasciati con il blog in procinto di andare in vacanza, tuttavia oggi eccoci già qui con un nuovo aggiornamento. Il fuori programma – se così vogliamo definirlo – è ampiamente giustificato, perché propedeutico ad anticipare una grande novità che vi aspetterà al rientro dalle vacanze: Whatabeer, la prima app per smartphone a firma Cronache di Birra. Proprio così, dopo mesi di intenso lavoro è ora in dirittura d’arrivo lo sviluppo di un’applicazione unica nel suo genere, che tende a promuovere la cultura birraria sfruttando un’impostazione sostanzialmente “ludica” e superando i limiti delle altre soluzioni presenti sul mercato. Vi spiegherò dettagliatamente il funzionamento di Whatabeer quando sarà ufficialmente disponibile sugli store, ma per preparare il campo oggi vi illustro le sue funzionalità di base. Una sorta di antipasto prima del grande lancio previsto tra qualche settimana.
Whatabeer è un’app indirizzata a noi amanti della birra, che si propone come uno strumento con cui esprimere la nostra passione per la bevanda. A ben vedere è un obiettivo perseguito da molte app di rating già disponibili sul mercato, ma con meccanismi che tendono a penalizzare gran parte del patrimonio brassicolo esistente al mondo. I limiti di queste piattaforme, infatti, sono ben conosciuti: finiscono per premiare le birre più rare o appartenenti a tipologie particolarmente alla moda, tagliando fuori un’amplissima fetta di produzioni che sarebbero assolutamente meritevoli di menzione. L’esempio più evidente è rappresentato dagli stili classici della Germania e del Regno Unito – giusto per citarne alcuni – che finiscono per essere totalmente ignorati nonostante rappresentino le fondamenta della nostra amata bevanda. Non è un segreto che le app di settore più diffuse abbiano favorito un rapporto parziale nei confronti della birra, che personalmente ritengo dannoso nei confronti della promozione della cultura birraria.
Come riesce Whatabeer a superare questi limiti? Grazie al semplice tipo di interazione che propone. Il funzionamento si basa su una serie di sfide tra birre: ogni volta viene chiesto all’utente di scegliere la sua preferita tra due birre in competizione, mediante un meccanismo che rende Whatabeer una sorta di Tinder della birra. Una volta espressa la propria preferenza, ecco un’altra sfida. E poi un’altra e un’altra ancora. L’elemento chiave risiede nel fatto che ognuna di queste sfide appartiene a contest (tornei) tematici, che hanno una durata prestabilita. I contest vengono scelti dalla “redazione” di Whatabeer (eventualmente su suggerimento degli utenti): per esempio potrete trovare il contest dedicato ai grandi classici del Belgio, quello incentrato sulle migliori Pils italiane, quello focalizzato sulle birre presenti in un determinato festival.
Una volta concluso un contest vengono svelati i risultati dello stesso e assegnati i premi alle birre e ai birrifici che hanno conquistato i piazzamenti migliori. Gli stessi risultati vanno poi ad alimentare le classifiche generali, filtrabili in base a diversi criteri. Poiché l’argomento di sfida è definito a priori, chiaramente le preferenze degli utenti sono in qualche modo “guidate” in partenza. Un contest dedicato a stili classici avrà lo stesso peso di uno dedicato, ad esempio, alle New England IPA: il meccanismo generale eviterà dunque che quest’ultime finiscano per spadroneggiare nelle varie graduatorie. Inutile sottolineare che i parametri che definiscono un contest possono essere diversi, focalizzandosi di volta in volta su criteri di ordine geografico, stilistico, organolettico e così via. Le possibilità sono virtualmente infinite.
Questo è il cuore di Whatabeer, spiegato in maniera molto superficiale e meno efficace di quanto permetterebbe il suo diretto utilizzo. Inutile specificare che esiste tutta una serie di funzionalità di contorno, che vanno ad arricchire la user experience: statistiche personali approfondite, notifiche push per gli aggiornamenti sui contest in corso, classifiche degli utenti divise in generali e per singolo contest, badges ottenibili al raggiungimento di determinati obiettivi e la possibilità di acquistare direttamente le birre migliori secondo i giudizi degli utenti. Inoltre Whatabeer offre funzionalità utili anche per gli operatori del settore: birrifici, ecommerce, distributori, eventi, locali e non solo. L’app sarà inizialmente disponibile per sistemi Android, ma il rilascio della versione per iPhone arriverà a stretto giro.
Per il momento ci fermiamo qui, rimandando ogni approfondimento a tempo debito. Quando sarà disponibile Whatabeer? Sicuramente a inizio settembre, periodo molto caldo per il nostro settore. Non è un caso che la sua prima uscita pubblica coinciderà con un grande festival in programma proprio in quei giorni. Adesso tornate pure alle vostre vacanze (se le state facendo) e ci risentiamo dettagliatamente tra qualche giorno.