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Belgian Beer Battle – Giorno cinque e sei: Mechelen e dintorni

© Farmboy / Jan Opdekamp

Siamo arrivati alla puntata conclusiva del mio resoconto sulla Belgian Beer Battle. È stato un viaggio denso, istruttivo, stancante ma anche molto divertente. Dopo una giornata dedicata totalmente a Lovanio, per la nostra ultima tappa i ragazzi di Visit Flanders ci hanno portato a Mechelen, una città che mi è apparsa vivace, ridente e orgogliosa della propria storia. Per me la visita è stata ancora più speciale, perché, tra quelle toccate dal nostro itinerario, era l’unica città che non avevo mai visitato prima.

Motivo di vanto birrario per Mechelen è il birrificio Het Anker, sito all’interno dell’antico Beghinaggio. Il birrificio era sin dal XV secolo parte integrante dell’ospedale delle beghine, che “somministravano” birra agli ammalati in quanto più sicura dell’acqua. Le beghine continuarono la produzione fino al tardo XIX secolo, quando il birrificio fu comprato dalla famiglia Van Breedam, che lo ha in gestione ancora oggi. Het Anker sarebbe da visitare anche solo per il suo valore storico.

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© Farmboy / Jan Opdekamp

Detto ciò, se vi è capitato di assaggiare le loro birre probabilmente ne avrete potuto apprezzare la qualità. Giusto per cominciare dal prodotto di punta, la Cuvée Van De Keizer è una di quelle bombe di malto che conviene acquistare e dimenticare per qualche tempo in cantina. Invecchia veramente molto bene, finanche a dieci anni. Si tratta della versione più alcolica (11% abv) della loro Gouden Carolus Classic. Inoltre è prodotta una sola volta all’anno e il vintage è infatti indicato sul collo della bottiglia. Per la precisione viene birrificata il 24 di Febbraio, anniversario della nascita dell’imperatore Carlo V, a cui è dedicata.

Buona parte degli altri prodotti Het Anker sono altrettanto interessanti, ma meno adatti all’invecchiamento. La Tripel, per esempio, è fragrante e rinfrescante, malgrado il tenore alcolico (9% abv), grazie all’uso di un blend di spezie che include buccia d’arancia amara, cumino, coriandolo e camomilla. Un altro prodotto degno di nota (senza nulla togliere agli altri) è la loro Belgian IPA. Nata relativamente tardi rispetto alle prime rappresentanti dello stile (2008) è stata chiamata Hopsinjor, utlizzando un gioco di parole tra hop (serve la traduzione?) e opsinjor, un personaggio legato alla storia della città di Mechelen.

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© Farmboy / Jan Opdekamp

Dal 2010 Het Anker si è lanciato nella produzione di un whisky distillato dalla Gouden Carolus Tripel. La base di Tripel è riconoscibile, ciononostante non mi ha particolarmente esaltato, probabilmente perché la produzione è ancora molto giovane. Mi toccherà tornare tra qualche anno a provare le nuove botti…

Se invece siete amanti della cucina alla birra avete un motivo in più per visitare Het Anker: la brasserie annessa al birrificio utilizza la linea Gouden Carolus in molte delle ricette. Ad esempio, consiglio di provare il Mechelse Koekoek, un pollo locale cucinato con la Cuvée.

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© Farmboy / Jan Opdekamp

Il viaggio termina così com’era cominciato: col luppolo. Nel pomeriggio ci siamo infatti diretti un po’ fuori città, verso ovest, al micro (davvero micro) birrificio Den Triest. Marc, il birraio, è un amante del fiore amaricante, per cui, oltre a recarsi ogni anno nella Yakima Valley e selezionare personalmente i fiori migliori, possiede anche una piccola piantagione di Target. Se siete amanti del luppolo settembre è decisamente il periodo migliore per visitare il birrificio, su questo non c’è dubbio. E se per caso volte vivere “un’esperienza luppolosa totale”, allora vi consiglio di contattare Marc qualche settimana prima, e chiedergli se ha bisogno di una mano per la raccolta. Lui è molto ospitale e sarà ben disposto a ripagarvi in birra.

Abbiamo visitato Den Triest in una splendida giornata di sole. Marc ci ha accolti nel suo giardino e ci ha offerto cinque o sei delle sue produzioni, tra cui un buon numero di single hops (Cascade, Target, Citra, Mosaic) e la sua birra spumantizzata. Ovviamente non mi sono fatto mancare di riempirmi le mani di luppolina, aiutando la madre di Marc nella selezione dei fiori.

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© Farmboy / Jan Opdekamp

Poco prima di sera ci siamo lasciati alle spalle l’atmosfera bucolica di Den Triest per tornare verso Mechelen, dove ci aspettava una visita alla torre della cattedrale. In cima alla torre madre natura ci ha regalato un tramonto mozzafiato, che abbiamo appropriatamente condito con qualche bicchiere di Gouden Carolus Tripel. Il modo migliore per chiudere questo viaggio.

Io sto già progettando il prossimo. E voi?

L'autore: Jacopo Mazzeo

Consulente, degustatore e scrittore birrario free-lance di stanza nel Regno Unito. È membro della British Guild of Beer Writers e giudice internazionale. Viaggia spesso alla scoperta di nuove mete birrarie e segue alla lettera il suggerimento del medico della nazionale, bevendo birra dopo ogni attività fisica - tipo camminare fino al pub.

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