Ci sono date che si fissano indelebilmente nella memoria e altre che si perdono per sempre. Tra queste ultime personalmente rientra quella della fondazione dei Domozimurghi Romani, il primo gruppo di amanti di birra artigianale della Capitale. Ve ne parlo oggi su Cronache di Birra perché in questi giorni (più o meno) dovrebbe cadere il decennale della sua nascita, di cui fui uno dei fautori. Dieci anni per il nostro movimento sono un’eternità e lo stesso vale anche per la scena romana: oggi si presenta incredibilmente evoluta ed effervescente, ma all’epoca era appena agli esordi. In città noi appassionati eravamo pochi e i prodotti dei microbirrifici sconosciuti ai più. Era un ambiente distante anni luce da quello di oggi, dove si respirava un’atmosfera piacevolmente carbonara. Fu allora che con alcuni amici decidemmo di convogliare i nostri interessi birrari in un’associazione: quell’associazione fu battezzata Domozimurghi Romani.
Il nome – ancora per molti impronunciabile – è merito di Demis, uno dei fondatori. Fu lui a coniare il neologismo “domozimurgo” (versione latinizzante di homebrewer) e lo portò nel gruppo come dote. All’epoca i nostri incontri erano troppo etilici perché qualcuno avesse la forza di obiettare qualcosa 🙂 . Ma facciamo un passo indietro. Quelli erano i tempi dello Starbess di Mike Murphy, l’indimenticabile (quasi) brewpub che negli anni è diventato leggenda. Era anche uno dei primi punti di ritrovo per i pochi malati di birra artigianale: con il supporto di Giulio degli HBS, Demis e altri appassionati decretarono che quel luogo sarebbe diventata la casa dei neonati HBR, cioè gli Homebrewers Romani. A quelle riunioni partecipavano due personaggi ben noti nell’ambiente: Leonardo Di Vincenzo e Luca “Giaguarino” Sabatella.
Erano anche i tempi di Antidoto, il sito sui pub della Capitale che alimentò una prima comunità di bevitori seriali. Fu lì che conobbi – in modo virtuale prima ancora che reale – Demis e Giaguarino, e successivamente Matteo “Chinaski” Piergallini e Dario “Panda” Giuliani. Il mio primo incontro con Giaguarino fu al Ma che siete – che chiaramente era un altro punto di incontro per i primi appassionati – ma la sede delle nostre riunioni birrarie divenne ben presto il Bierkeller. Dell’altro locale di Manuele Colonna scrissi in un vecchio post, ma è importante ribadire in questa sede che quel pub visionario, nonostante le sfortunate vicende che lo caratterizzarono, ebbe il merito di creare l’ambiente ideale per la nascita dei Domozimurghi. Ricordo ancora quando con Giaguarino annunciammo al Colonna la nascita dell’associazione e l’entusiasmo con cui – come sempre – accolse la notizia.
Circa dieci anni fa, quindi, io, Giaguarino, Demis, Chinaski e Leonardo fondammo i Domozimurghi Romani. La conversione del gruppo in associazione ufficialmente riconosciuta avvenne tempo dopo (14 marzo 2007), ma sin da subito la nostra attività fu incessante. Ideai il fantastico logo, creammo un sito che fu ospitato sullo spazio web di Birra del Borgo – che ancora non aveva il suo di sito 😛 – e aprimmo un forum che subito divenne parecchio frequentato. Negli archivi di Internet ho persino ritrovato l’annuncio che fece Giaguarino su it.hobby.birra alla comunità birrofila italiana. Ovviamente non eravamo i soli membri attivi: c’era il già menzionato Panda, il mitico professore Giorgio, l’intramontabile Pisky e tanti altri amici.
Quasi immediatamente iniziammo a organizzare eventi a tema. La prima, storica degustazione dei Domozimurghi Romani si tenne il 21 dicembre 2005 nelle segrete del Macche – il piano inferiore del pub, che molti non conoscerebbero se non vi fossero ubicati i bagni. Il programma fu incentrato sulle kerstbier e vi parteciparono una ventina di coraggiosi amici, ma il ricordo più vivido è l’emozione che vivemmo in quello storico giorno. Stavamo stretti, in una saletta che ancora non era stata ristrutturata e dove Leonardo (relatore) si muoveva a mala pena. Ma ci divertimmo da matti e, grazie anche alla disponibilità di Manuele, capimmo che potevamo organizzare altri appuntamenti del genere.
Le degustazioni furono una delle attività che ci coinvolsero maggiormente. Ne ricordo una splendida al Mastro Titta, con Old Ale ed erborinati inglesi (c’era anche il gelato alla birra del maestro Alberto Manassei); una indimenticabile da Sforno, con le eccezionali pizze di Stefano Callegari e lo stile Tripel; una al Seven Eleven con birre bretoni; una ancora al Bir&fud con Kuaska a condurre l’assaggio di birre acide; quelle “monografiche” sul Birrificio Italiano e su Grado Plato. Inoltre partecipammo all’organizzazione di diversi eventi: ad esempio penso che pochi sappiano che le prime edizioni di Birre sotto l’albero furono anche a firma Domozimurghi Romani, così come quasi nessuno ricorderà gli Stout & Porter Fest organizzati a Via Benedetta in occasione del Sei Nazioni. In tutte queste occasioni trovammo il supporto di diversi amici, come ad esempio Gabriele Bonci – le sue pizze erano un must di molte nostre degustazioni.
Ma l’evento più importante che organizzammo fu Birromania nel 2006, il primo grande festival capitolino sulla birra artigianale. Anche a questa manifestazione dedicai un post nostalgico, quindi se siete interessati a rivivere quella incredibile esperienza dategli una letta. Con Birromania per la prima volta ci rivolgemmo a un pubblico generico, uscendo dalla stretta cerchia degli appassionati. Dal successo ricevuto tutti ebbero la sensazione che la città era pronta ad approfondire i suoi rapporti con la birra artigianale e quello che accadde negli anni successivi confermò questa impressione.
E poi i Domozimurghi Romani lentamente si spensero. Ognuno di noi fu preso da altri impegni personali e non riuscì più a dedicarsi con lo stesso entusiasmo all’associazione. Provammo un ultimo colpo di coda, chiedendo il supporto dei nuovi soci, ma nonostante la buona predisposizione di alcuni il gruppo abbandonò ogni forma di attività. Credo che l’ultimo evento in cui apparì il nostro logo fu Birre sotto l’albero del 2009.
Oggi che Roma è diventata una delle capitali mondiali della birra, mi chiedo quanti dei giovani consumatori abbiano mai sentito parlare dei Domozimurghi Romani. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e in questi anni ho visto cambiare completamente il modo di approcciarsi alla birra artigianale. Probabilmente pochi tra i bevitori di oggi o tra gli homebrewer di zona sono a conoscenza della nostra associazione, ma mi piace pensare che abbiamo contribuito a trasformare Roma da città birrariamente trascurabile a centro di gravità dell’intero movimento nazionale.
Come tutte le storie di questo tipo anche questa si conclude con un salto avanti nel tempo, per raccontare che fine hanno fatto i suoi protagonisti. Demis è ancora un beer lover, ma ha smesso da tempo di frequentare l’ambiente – insomma, giusto il tempo di coniare il famigerato neologismo e darsela a gambe 😛 . Leonardo è oggi uno dei birrai più importanti e famosi d’Italia e Giaguarino una delle risorse imprescindibili del suo birrificio. Chinaski è una delle colonne del Ma che siete, al pari del Pisky. Insomma, per molti la passione si è trasformata in lavoro. E io? Beh io sono qui, a raccontarvi di birra e di chi erano i Domozimurghi Romani 🙂 .
ahime in quegli anni ero in esilio e transitavo per il macche sporadicamente quando capitavo a roma… posso avere una allucinazione mnemonica ma la sede era a via livorno?
Minchia complimenti, a momenti non lo ricordavo neanche io! Per la cronaca era l’indirizzo del domicilio di Giaguarino ai tempi dell’università 🙂
Non vedo Giorgio da tempo…che fine ha fatto ?
È sempre preso col suo lavoro all’università, ogni tanto (raramente) fa una comparsata. Sporadicamente ci sentiamo, ma dal vivo non lo vedo da mesi.
“Spostare leggermente il baricentro birrario italiano non sarebbe male!
(non preoccupatevi lombardi e piemontesi…siete inspodestabili 🙂 )”
LOL
ammazza se mi hai fatto sentire vecchio
Il problema è che loro avevano 15 anni ai tempi….
Sì vabbè, magari 🙂
Che belle cose, grandi ricordi di altri tempi…10 anni,toccherebbe festeggiare anche il decennale del Bierkeller…
la mia prima stille nacht all’inaugurazione (se non ricordo male) del Bierkeller…e chi se la dimentica? 🙂
Degustazione natalizia a tratti onirica per la sua bellezza, con Stille abbinata a panettone 🙂
Basta.
Mi licenzio e torno a bere.
Nella vita ci sono delle priorità che devono essere rispettate.
La prima foto dell’articolo è sicuramente una delle immaggini più significative del mondo della birra che fù in Italia e quello a venire in generale. Per tanti di noi siete tutti dei maestri. Salute!
Giaguarino, ma era il 2004 o l’88?