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Nuove birre da Ritual Lab, Golden Pot, Crak, Blond Brothers + Bellazzi e Hoppy

Quando una decina di giorni fa ho pubblicato l’ultimo aggiornamento sulle nuove birre italiane mai mi sarei aspettato di poter tornare sull’argomento a fine marzo. Come sapete tutto il settore è praticamente fermo e quel poco di attività in corso è garantita grazie ai servizi di delivery. Tuttavia, in maniera quasi commovente, i produttori italiani stanno annunciando alcune novità nonostante il difficile periodo: un aspetto importante per restituire un piccolo segnale di normalità e sperare che la crisi passi senza lasciare troppe macerie. Dunque cominciamo questa veloce carrellata partendo da Ritual Lab (sito web), con due birre prodotte in collaborazione con altrettanti locali italiani e rilasciate per la verità prima che l’emergenza partisse.

La Surfing in Formello (6,5%) è una West Coast IPA nata dalla partnership con la Scurreria (pagina Facebook) di Genova. È una fedele incarnazione della tipologia americana che sta godendo di una nuova giovinezza, realizzata in questo caso con malti Pils e Pale e con luppoli Centennial, Mosaic e, in percentuale minore, Citra. La Marzen (5,6%) è invece realizzata con il Ma che siete venuti a fà (sito web) e segue con precisione il modello di riferimento, quello cioè delle birre tedesche prodotte storicamente a marzo e poi consumate nelle feste autunnali. Due creazioni molto diverse tra loro, che confermano come il birrificio di Formello sia trovi perfettamente a suo agio sia con alte che con basse fermentazioni. Ricordo che Ritual Lab, come molti altri birrifici, è attivo con il servizio di delivery.

Restiamo in provincia di Roma perché appena due giorni fa il Golden Pot (sito web) ha annunciato una nuova versione della sua Huell Pale Ale (4%), basata su una ricetta realizzata per la prima volta lo scorso anno sull’impianto di Eataly Roma. L’idea è di rivisitare uno stile di concezione moderna rimanendo mantenendo però un certo legame con le tradizioni tedesche: le varietà di luppolo selezionate sono infatti Mandarina Bavaria, Huell Melon, Polaris e Hallertau Blanc, a cui si aggiunge in questa nuova release l’Ariana. Maggiori informazioni sulla pagina Facebook del locale/birrificio di Villalba di Guidonia.

Tra le tante novità che il birrificio Crak (sito web) è solito lanciare durante l’anno – in condizioni normali, ovviamente – ci sono le birre della linea Tap Crak, disponibili di solito in fusto esclusivamente presso la tap room del produttore. Ora che per ovvie ragioni il locale è chiuso, l’azienda ha pensato di inlattinare le ultime due novità della serie e renderle disponibili, insieme alle altre produzioni della casa, tramite consegne a domicilio. Le due inedite si chiamano Tap Crak Citra (7,5%) e Tap Crak Mosaic (7,5%) e sono realizzate con le rispettive varietà di luppolo, selezionate direttamente a Yakima durante il raccolto del 2019. Inutile specificare che sono entrambe monoluppolo, con un profilo aromatico in cui si ritrova principalmente frutta tropicale e agrumi.

Risale invece a una decina di giorni fa l’annuncio della Rabat e Tallin (6,5%), una Baltic Porter sui generis nata dalla collaborazione tra i birrifici Blond Brothers (sito web) e Bellazzi (sito web). La variazione rispetto allo stile di partenza è nell’aggiunta di datteri in bollitura, che arricchiscono il ventaglio aromatico fondendosi con le note di caffè e di liquirizia. Il lievito utilizzato è a bassa fermentazione, dettaglio non irrilevante per una tipologia a cavallo tra le due famiglie brassicole. Non è la prima collaboration brew tra le due aziende, bensì la seconda di una serie che ha assunto il nome Brotherazzi e che vedrà altre incarnazioni in futuro.

E visto che siamo in tema di collaborazioni, terminiamo con un’altra birra rientrante in questa categoria e annunciata a metà febbraio, ma di cui ancora non avevamo avuto modo di parlare. Si tratta della CanApa (5,6%), prodotta dal birrificio Hoppy (sito web) insieme a The 8 Pub (sito web) di Legnano. La base è quella di una Pale Ale, ma chiaramente l’ingrediente protagonista sono le foglie di canapa resinose varietà Sticky Berry provenienti da coltivazione biologica sul Lago d’Orta, capaci di fornire sfumature erbacee, balsamiche e speziate. La birra, mediamente amara, risulta inoltre secca e rinfrescante.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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