I weekend di bel tempo, soprattutto in questa stagione, sono merce rara in Belgio e quando accadono è imperativo approfittarne. Di recente ho allora deciso di recarmi a Namur, città che non visitavo da parecchi anni e che, dal punto di vista birrario, non mi aveva particolarmente colpito. Namur è la capitale della Vallonia e capoluogo dell’omonima provincia. È situata a una sessantina di chilometri da Bruxelles, quindi in posizione perfetta per una gita in giornata dalla capitale belga. Si trova alla confluenza dei fiumi Mosa e Sambre ed è una città ricca di storia e fascino. È dominata da una maestosa fortezza raggiungibile con la nuovissima teleferica, inaugurata lo scorso anno, o con una mezz’ora di camminata. Napoleone aveva soprannominato Namur “Termitaio d’Europa” proprio per la forma che la fortezza dava alla città vista da lontano. La fortezza offre una magnifica vista sulla zona circostante e sui due fiumi che convergono proprio ai suoi piedi. Permette piacevoli passeggiate ed è possibile anche visitarne le gallerie sottostanti. Il centro storico, caratterizzato da vie ciottolate, è pieno di negozi di artigianato, di antiquariato, caffè e ristoranti tipici.
Ho trovato Namur molto cambiata rispetto alla mia prima visita avvenuta 9 anni fa. Più ordinata e pulita, Namur è negli ultimi anni diventata molto interessante anche dal punto di vista birrario. Non tanto per la quantità di locali, che rimane limitata, ma dal punto di vista della qualità degli stessi. La novità più interessante è senza dubbio il Barnabeer (sito web), una brasserie aperta nel 2017 in un ex edificio del Ministero delle Finanze e che è diventata, in breve tempo, uno dei punti di riferimento degli appassionati di birra del Belgio meridionale. Gli interni si distinguono per la presenza di mattoni a vista e per il mobilio in legno, il locale è molto spazioso e dotato di una bella terrazza.
La scelta birraria è amplissima, con un eccellente mix fra produzioni e microproduzioni locali e grandi player del mercato: 24 spine a rotazione e più di 350 birre in bottiglia (in prevalenza produttori belgi, ma anche diversi stranieri) oltre alla la gamma completa di birre trappiste belghe e straniere. Qui ho assaggiato una BarnaB, la Belgian Blond Ale della casa prodotta per il Barnabeer dal birrificio Jandrain-Jandrenouille, e la People of the Abyss, Saison della Brasserie de la Sambre.
Altra sosta consigliata in città è il Craft Beer Market de Namur (pagina Facebook), anch’esso di recente apertura (2018). Situato in pieno centro, giusto di fronte al Beffroi, è un fornitissimo beer shop provvisto di tutte le produzioni della zona e contraddistinto da una ricchissima scelta di birre europee, inglesi e nord americane. Il locale offre anche la possibilità di degustare delle birre alla spina (a rotazione) grazie a un mini impianto di spillatura.
Per una sosta gourmet, invece, consigliatissimo è Tasty (sito web). Si tratta di un’hamburgeria che si caratterizza per l’utilizzo esclusivo di prodotti della zona e presenta un’ottima scelta di birre locali. Qui ho provato la Houppe Blonde dell’omonimo birrificio situato in città ma che, purtroppo, è chiuso nel week end come molti birrifici in Belgio.
Prima di rientrare a Bruxelles avevo preventivato una sosta presso un birrificio della zona. La scelta era caduta sulla Brasserie de La Sambre ma, quando li avevo contattati nei giorni precedenti, ero stato liquidato piuttosto in fretta. Ho optato quindi per un classico del Belgio: l’Abbaye de Floreffe (sito web). Situata a una decina di chilometri da Namur, nel comune di Floreffe, domina maestosamente la valle del fiume Sambre. Fu fondata nel 1121 da San Norberto e oggi ospita l’ordine religioso dei premostratensi. Il complesso è formato da diverse costruzioni realizzate in epoche differenti. Sono possibili visite guidate di un’ora che comprendono la chiesa principale e il museo.
Il mulino-birrificio risale al 1250 ed è la costruzione industriale più antica dell’intera provincia di Namur. Ospita delle ampie sale di ricevimento e la tap room del birrificio dove è anche possibile acquistare pane e formaggi dell’abbazia (consigliatissimi). Le birre non sono prodotte in loco. Il marchio dell’Abbaye de Floreffe è infatti in concessione dal 1983 al Birrificio Lefevbre (sito web) che utilizza le ricette originali. Ho degustato una classica e corposa Floreffe Triple e in più ho acquistato, per la mia cantina, la Jubilé, una Dubbel affinata in botti di cognac, prodotta nel 2021 in edizione limitata per festeggiare i 900 anni dell’Abbazia.
In conclusione se passate in zona, o volete fare una gita non mainstream fuori Bruxelles, Namur e dintorni offrono spunti interessati sia dal punto di vista birrario che turistico. Alla prossima!