Cimec

Dove bere birra a Barcellona e dintorni: un itinerario in bicicletta (parte 2)

Tra le più importanti città birrarie d’Europa è impossibile non citare Barcellona, città che negli ultimi anni ha sperimentato un boom eccezionale in termini di destinazioni dedicate alla birra artigianale, tra locali, pub e birrifici. Girare la capitale della Catalogna è piuttosto comodo, ma se ci si vuole spingere fuori dai confini metropolitani la bicicletta può essere un’ottima opzione, considerando anche le valide infrastrutture dedicate alle due ruote. Nel precedente articolo ho raccontato la prima parte del mio itinerario in bicicletta tra Barcellona e i suoi dintorni; ora è il momento di concludere il report. Ci eravamo lasciati alla fine del secondo giorno di viaggio ed è da lì che riprendiamo il nostro cammino.

La pianificazione della giornata successiva è segnata dal fatto che è domenica, giorno durante il quale difficilmente pub, birrifici e birrerie sono aperti durante le ore diurne. Contatto allora le diverse possibili mete e traccio un programma che mi porterà nella zona a nord di Barcellona. Appena uscito dalla città imbocco la ciclabile del Rio Besos, che dà il nome al parco fluviale che attraversa, e la percorro fino a Montcada i Reixac. Lì  prendo la ciclabile del fiume Ripoll con la quale raggiungo un terzo fiume denominato Sant Cugat; quindi percorro il bellissimo itinerario ciclabile immerso nella natura (in buona parte non asfaltato) e arrivo infine a Sant Cugat del Valles, famosa per il suo monastero risalente IX secolo. Dopo una breve visita alla città vado a dissetarmi a La Fem (sito web), un brewpub situato poco distante. Mentre sorseggio la loro Pumpkin Ale mi aggiro per il piccolo locale che si sviluppa su due piani: a quello superiore si trova la zona mescita, a quello inferiore la produzione.

Dopo aver assaggiato la Papana Ameripana, un’American IPA dal bel colore ambrato derivante dal malto Vienna e contraddistinta da profumi agrumati e fruttati, mi rimetto in sella e mi spingo fino a Santa Coloma de Gramenet seguendo gli stessi corsi d’acqua costeggiati in precedenza, ma passando sulle sponde opposte. Mi fermo per pranzo da La Fàbrica – Restaurant Cervesa Artesana Capfoguer (pagina Facebook), un brewpub gestito da una cooperativa sociale. La tap list è composta da solo 4 referenze e decido di iniziare con la Popular, una Blond Ale chiamata così sia perché è la best seller del locale, sia per il prezzo popolare a cui viene proposta (€ 2,30 la piccola, € 3,60 la media). Accompagno la birra con un piatto di formaggio grigliato e quindi, al posto di dolce e caffè, scelgo la Hilillos De Plastilina, una Russian Imperial Stout da 9.5% alc. che mi fornisce il giusto colpo di calore per rimettermi in marcia.

Continuo lungo il Besos fino alla foce, dove imbocco una nuova ciclabile che fa parte del percorso EuroVelo 8 (un percorso che va da Gibilterra a Cipro) e che passa così vicino al mare da essere accompagnata da cartelli di “pericolo caduta in acqua”. La mia meta è El Mas Vell (sito web), un ristorante brewpub situato a El Masnou che vanta un’interessante tap list, con referenze “atipiche” rispetto a quanto visto fino ad ora. Mi faccio ingolosire dalla Crema Mediterranea, definita “Oatcream IPA”: effettivamente risulta vellutata e avvolgente in bocca con un attacco dolce ma non stucchevole, mentre al naso emergono i classici sentori di luppoli americani. Successivamente ordino delle immancabili patatas bravas e una Celtibera, Irish Red Ale con un corpo maltato che richiama la crosta di pane e un tocco di luppolo che bilancia con il suo amaro leggero. Tengo per ultima la Moderna, una Schwarzbier arricchita dall’aggiunta di Specialty Coffee colombiano in collaborazione con la torrefazione Nomad Coffee di Barcellona: mi sorprende per le note di caffè non preponderanti, che non stancano la bevuta.

Ripercorro la ciclabile lungo mare giusto in tempo per godermi i colori del tramonto fino al mio rientro a Barcellona, dove mi rimane un’ultima tappa. E’ stato difficile scegliere dove concludere il viaggio, ma ho scelto di andare controcorrente rispetto alla percezione che ho avuto della scena birraria barcellonese, incentrata su birre luppolate con molte Hazy e Juicy IPA – un po’ come quella italiana di un paio di stagioni fa – qualche Stout/Porter e affini, poche tedesche e quasi nulla di ispirato alla cultura belga. Così decido di recarmi al Barna Brew, che è proprio focalizzato sulle tipologie del Belgio.

Il Barna Brew (sito web) nasce nel 2017 da due appassionati che studiano in Belgio e decidono di produrre a Barcellona birre in stile belga con un tocco locale. Rimango parzialmente deluso perché la tap list in realtà rispecchia parzialmente il gusto diffuso per le birre luppolate. Scelgo allora la Moreneta Rossa, una Blonde Ale con un dry hopping che viene brassata con l’aggiunta di fiori di arancio e miele locale: tutti gli elementi appaiono ben bilanciati, con una certa predominanza del luppolo rintracciabile da sentori agrumati, ben equilibrato in bocca dalla parte maltata e dal miele. Non resisto poi a ordinare la Ceci n’est pas une IPA (“Questa non è una IPA”), una Belgian IPA che ha nella resa dei luppoli continentali la sua peculiarità e che grazie alla solida parte maltata rimanda le mie sensazioni più il mondo inglese che quello belga. Last but not least assaggio la Moreneta Blanca, una Blanche con le classiche scorze di arancia, aromatizzata con erbe locali (al posto del coriandolo), capaci di restituire una piacevole nota di “macchia mediterranea” e una freschezza percepibile sia al naso che al palato.

Il tempo a mia disposizione per Barcellona e i suoi dintorni è finito, ma spero di tornare presto perché sono rimaste ancora parecchie mete interessanti da scoprire sia dal punto di vista birrario che ciclistico.

L'autore: Fabio Marrale

Già appassionato di birra, incontra casualmente la bici per potersi muovere liberamente tra i festival senza rischi per la patente, raddoppiando così le sue passioni. Continua ad allenare le gambe con viaggi alla scoperta di birre e birrifici e contemporaneamente perfeziona gusto e olfatto fino al completamento del corso di secondo livello di Unionbirrai.

Leggi anche

Dove bere a Varsavia, una delle nuove frontiere della birra artigianale in Europa

Varsavia è una città dalla storia particolarmente travagliata. Tristemente famosa per le terribili vicende legate …

Un viaggio nello Yorkshire birrario (parte 2): dove e cosa bere a Leeds

L’Inghilterra è una terra dalla risorse sconfinate per chi è in cerca di birra artigianale. …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *