Tra qualche ora comincerĂ a Firenze l’evento di Birraio dell’anno, il premio ideato da Fermento Birra che incorona il migliore produttore dei 12 mesi appena passati. Il momento clou della tre giorni sarĂ sabato sera, quando la cerimonia di premiazione svelerĂ il nome del vincitore finale. Lo scorso anno per l’occasione scrissi un post che riassumeva i nomi dei cinque finalisti, sottolineando le caratteristiche che avevano evidenziato durante il 2014. Il problema è che quest’anno i finalisti sono ben 20, quindi riproporre il giochino è praticamente impossibile. PerĂ² una delle novità è l’inserimento del premio Birraio emergente, che sarĂ scelto in una rosa di cinque candidati. Possiamo allora concentrarci su queste giovani realtĂ , consentendo magari di introdurle a chi ancora non le conosce in modo approfondito. Partiamo…
Andrea dell’Olmo – Vento Forte
A mio parere il birrificio Vento Forte rappresenta un vero e proprio caso di studio, che molti operatori del settore dovrebbero analizzare profondamente. Andrea dell’Olmo è infatti riuscito in poco tempo a crearsi la nomea di birraio dalle straordinarie capacitĂ , emergendo con tipologie brassicole molto inflazionate, soprattutto nel mercato nel quale opera: stiamo parlando di Roma e degli stili super luppolati di ispirazione americana. Una situazione tutt’altro che favorevole perchĂ© piena di concorrenti agguerriti, ma nella quale Andrea si è inserito subito con successo grazie al suo innegabile talento, a una conoscenza straordinaria della cultura brassicola americana e a una filosofia commerciale in grado di preservare la freschezza del prodotto. Il 2015 è stato per lui l’anno della definitiva consacrazione.
Josif Vezzoli – Birra Elvo
Nonostante io abbia sentito parlare di Birra Elvo sin dalla sua nascita nel 2013, ho avuto occasione di assaggiare qualche sua produzione solo a inizio 2015, durante Beer Attraction. PerĂ² sono rimasto subito positivamente sorpreso: una gamma di basse fermentazioni realizzate con maestria e pulizia, che dimostrano grande dedizione alle culture brassicole di riferimento. Sono contento di trovare il birraio Josif Vezzoli tra i finalisti perchĂ© lo considero uno degli alfieri della riscoperta delle basse fermentazioni in Italia, fenomeno iniziato timidamente da qualche anno ma che spero possa esplodere quanto prima. Se non ricordo male uno dei suoi maestri è Simone Dal Cortivo di Birrone, Birraio dell’anno attualmente in carica. Che sia di buon auspicio per domani sera?
Metteo Pomposini e Cecilia Scisciani – MC-77
Il birrificio MC-77 è la dimostrazione vivente di che tipo di salto di qualitĂ permetta il passaggio da beer firm a birrificio. Matteo e Cecilia partirono infatti senza un impianto di proprietĂ nel 2012, con una gamma di birre sinceramente non molto esaltante. Un anno dopo arrivĂ² l’impianto e le cose cambiarono radicalmente: il brutto anatroccolo si trasformĂ² in un giovane cigno, permettendo ai due di sperimentare e seguire con accuratezza maniacale ogni fase del processo produttivo. Le loro scelte commerciali spesso sono meravigliosamente folli – nessuna delle loro birre è influenzata dalle mode del momento, anzi – e dimostrano sempre un talento invidiabile. Con l’originalissima Fleur Sofronia sono arrivati anche i riconoscimenti internazionali e chissĂ che domani non tocchi loro portare a casa un altro premio…
Paolo Algeri e Gioia Ravasio – Birrificio Hop Skin
Un’altra giovane coppia è finalista tra i birrifici emergenti: Paolo e Gioia sono partiti col loro brewpub Hop Skin soltanto a fine 2013, ma in poco tempo hanno ottenuta una discreta e meritatissima fama. Si tratta evidentemente di due talenti naturali, perchĂ© – anche a causa dell’etĂ – non hanno un’esperienza sconfinata alle spalle come altri colleghi. Ma c’è un dettaglio da non sottovalutare: operano a Curmo (BG), in una zona in cui in pochi chilometri si concentrano alcuni dei piĂ¹ importanti locali d’Italia (The Dome, Locanda del Monaco Felice e Abbazia di Sherwood), fondamentali per la loro formazione. Recentemente hanno aperto a Bergamo il Beer Garage insieme a Simonmattia Riva, campione mondiale dei sommelier della birra. Tra qualche ora anche loro due potrebbero fregiarsi del titolo di campioni.
Stefano di Stefano – Birrificio Argo
Argo è uno di quei birrifici che dimostra subito di avere le stimmate del giovane talento: giĂ dopo qualche mese dalla sua apertura il suo nome era sulla bocca di tanti esperti e appassionati, nonchĂ© sulle lavagne di pub e birrerie. Il merito è nelle grandi capacitĂ del birraio Stefano di Stefano, che puĂ² vantare un’esperienza decennale in realtĂ importantissime come Birrificio Italiano e Lambrate. Stefano è in grado di destreggiarsi in maniera straordinaria sia con gli stili classici d’ispirazione anglo-americana, sia con ricette piĂ¹ sperimentali. All’ultimo Birra dell’anno di Unionbirrai ha conquistato due medaglie, domani potrebbe arrivare la “coppa”.
Questi quindi i cinque finalisti nella categoria “giovani” di Birraio dell’anno. Quali sono i tre nomi (in ordine di posizione) che avreste votato? Ricordate che dovete considerare non solo le punte qualitative, ma anche la costanza dimostrata nel corso dell’anno sia alla spina che in bottiglia. Io mi astengo dal gioco perchĂ©Â ho fatto parte della giuria che ha giĂ espresso le sue preferenze. Spazio ai vostri pareri!
1. Vento Forte
2. Argo
3. MC-77
Primo posto per Vento Forte. Proprio nell’ambito di un segmento iper inflazionato tira fuori birre luppolate che, per intensitĂ di aromi, secondo me non hanno termini di paragone almeno in Italia. Al secondo posto direi Elvo e chiudo il podio con Argo. Solo una curiositĂ : Hammer non è tra gli emergenti perchĂ© è giĂ troppo “vecchio” o perchĂ© non è entrato nella rosa dei cinque (cosa che francamente capirei poco) ?
Hammer non c’è perchĂ© è nato nel corso del 2015, così come Etnia e Canediguerra per fare altri esempi
Etnia non si avvicina nemmeno alla qualitĂ degli altri due, a parte l’anno di nascita.
Ero convintissimo fossero in giro da + tempo… speriamo che non siano le prime avvisaglie di rinc*****nimento derivante dall’etĂ đŸ™‚
1-MC-77
2-Vento Forte
3-Argo
Ma come mai Hammer non è presente nemmeno tra i big? Alla fine la qualitĂ dei prodotti di Valeriani Ă© ormai nota da anni. Come funziona l’assegnazione del premio?! Quali sono i criteri? Non Ă© chiarissimo..
A me pare che il regolamento presente sul sito sia abbastanza chiaro http://www.birraiodellanno.it/il-regolamento/
1-MC-77
3-Argo
2-Vento Forte
Ho partecipato ieri sera alla manifestazione e purtroppo diverse delle birre che volevo provare non erano attaccate alle spine.
C’erano in media 4 spine per ogni birrificio ma le birre che erano segnalate in degustazione erano molto spesso piĂ¹ di 4 per birrificio. Risultato, molte birre non erano attaccate.
Ho chiesto spiegazioni ma mi hanno detto che avrebbero attaccato qualcosa “piĂ¹ tardi”, oppure “appena finisco il fusto”, la maggior parte delle persone addette alla spillatura mi ha detto “questa l’attacchiamo domani”.
Tutto ciĂ² è molto fastidioso visto che io ho potuto partecipare solo ieri. Se le birre sono nella lista devono essere in degustazione oppure ci deve essere scritto che alcune birre non sono disponibili sempre.
Veramente fastidioso.
MARCO VALERIANI DELL’HAMMER