
Uno degli elementi più iconici della cultura brassicola mondiale è rappresentato dalle bottiglie del birrificio trappista Westvleteren, prive di etichetta e distinguibili esclusivamente dal colore del tappo: giallo per la Westvleteren 12, blu per Westvleteren 8, verde per la Westvleteren 6. Da domani questa peculiarità non sarà più presente, perché tutte le birre del monastero belga saranno etichettate. È un passaggio storico, che segna la fine di un’epoca. Le etichette avranno dimensioni limitate e frontalmente ricorderanno proprio la forma dei tappi, mentre sui lati riporteranno tutte le informazioni richieste al giorno d’oggi: ingredienti e allergeni in tre lingue, valori energetici, logo, un QR code che rimanda alla tavola nutrizionale completa e ovviamente l’immancabile esagono Authentic Trappist Product.
Nonostante l’eccezionalità dell’evento, non è la prima volta nella storia che le bottiglie di Westvleteren vengono etichettate. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale il monastero decise di apporre delle etichette perché concesse una parte della produzione su licenza a un birrificio laico. Ma a parte quella parentesi, le bottiglie sono rimaste nude per decenni, riportando tutte le informazioni necessarie sul tappo.
Frate Godfried di Westvleteren ha così commentato così la novità:
Oggigiorno c’è una tendenza generale nell’industria alimentare di informare i consumatori il più possibile. Nonostante non ci sia alcun obbligo legale per i produttori di birra di fornire la lista completa degli ingredienti e dei valori nutrizionali, abbiamo deciso di riportarli comunque e quindi di reintrodurre le etichette. D’altro canto sarebbe stato impossibile inserire tutte quelle informazioni sui tappi.
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