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Nuove birre da Brewfist, Ritual Lab, Bellazzi, Ca’ del Brado, Muttnik e Conte Gelo

Il birrificio Brewfist è diventato, suo malgrado, il simbolo dell’emergenza coronavirus nel settore della birra artigianale. Fu infatti uno dei primi produttori italiani a chiudere nelle fasi iniziali della pandemia, avendo la sua sede esattamente a Codogno (LO), cioè in uno dei primi comuni in cui fu istituita la zona rossa. Oltre al danno la beffa, perché nel 2020 Brewfist festeggia i dieci anni di attività, un traguardo che aveva pensato di festeggiare con altrettante rivisitazioni della sua ammiraglia Spaceman. La prima uscì il 19 febbraio e poi… sappiamo cos’è successo. I ragazzi di Brewfist hanno stretto i denti e sono andati avanti per la loro strada: a inizio maggio hanno annunciato la seconda delle Spaceten e qualche giorno fa la terza. Quest’ultima si chiama Kveik (7%) e utilizza il lievito omonimo, che da una parte esalta le note fruttate dei luppoli, dall’altro fornisce un’ottima secchezza. La birra è disponibile da lunedì scorso e promette davvero bene.

Nell’ultima panoramica sulle nuove birre italiane vi ho raccontato dell’interessante collaborazione tra Sieman e Ritual Lab. Relativamente a quest’ultimo, però, mi sono dimenticato di segnalare un’altra interessante novità, che ho avuto occasione di assaggiare negli scorsi giorni. Si chiama semplicemente Gose (4,5%) e chiaramente si ispira alle antiche birre salate di Lipsia. Se amate gli stili classici, sappiate che l’interpretazione che ne ha fatto Ritual Lab (sito web) è molto fedele al modello originale: c’è tutto quello che ci deve essere in una birra del genere (acidità lattica, coriandolo, sale, frumento) e un tocco “mediterraneo” derivante dall’aggiunta di scorza di bergamotto, che non stravolge lo stile bensì risulta perfettamente integrato con la reinterpretazione autentica della tipologia sassone.

Due sono le novità provenienti dal birrificio Bellazzi, situato alle porte di Bologna. La prima si chiama Trip to Golgota (8%) ed è una Tripel piuttosto in stile, a eccezione del lievito impiegato: invece di usare un ceppo specifico per la tipologia, i ragazzi di Bellazzi si sono orientati su un Saison che ha esaltato la componente fenolica (speziata) del profilo aromatico. Il risultato è una Tripel particolarmente “fresca”, pensata per il consumo durante la primavera e l’estate. La seconda novità si chiama invece Schwarz Ritter (5%) e omaggia non solo la celebre barzelletta di Gigi Proietti, ma anche le classiche birre scure della cultura brassicola tedesca. Come da copione è contraddistinta da note tostate e caramellate dei malti, speziate ed erbacee dei luppoli e un’evidente secchezza.

 

Arriva da Ca’ del Brado (sito web) la seconda birra del progetto Carteria, identificato da edizioni limitate che puntano a esaltare il lavoro della cantina brassicola emiliana. La Carteria N° 2 (7,6%) è il frutto di un blend di due birre con altrettanti anni di affinamento in legno: la prima è fermentata con Brettanomyces bruxellensis e maturata con flora microbica della bottaia, la seconda sottoposta all’ambiente fermentativo di uve Grechetto Gentile del vignaiolo biodinamico Gradizzolo e successivamente macerata sulle bucce. Il risultato è una birra complessa, in cui si rintracciano note ossidative e una lieve presenza acetica, oltre a sfumature aromatiche che evolvono nel bicchiere. Non cercatela in pub e beershop, perché come tutte le Carteria è disponibile solo per gli iscritti al membership program di Ca’ del Brado.

Poteva forse mancare una collaborazione nella carrellata di oggi? Ovviamente no e l’assist ci proviene dal birrificio Muttnik (sito web), che ha recentemente annunciato il frutto della sua rinnovata partnership con il locale Spine di Brescia (sito web). Nell’estate del 2019 le due realtà presentarono la Sputnik, una Golden Ale; ora quindi è arrivato il momento della Sputnik 2 (4,2%), che si basa su una ricetta ben più complessa. Lo stile di partenza è quello delle Grisette, Saison che, secondo la leggenda, erano consumate dai minatori del Belgio. Nel grist è stata però aggiunta una percentuale di frumento affumicato, che va a aggiungere profondità aromatica al profilo della birra. La Sputnik 2 è leggera, dissetante e leggermente affumicata, facile da bere ma anche dal carattere deciso.

A proposito di birre molto bevibili, ma tutt’altro che anonime, segnaliamo in chiusura la Late Night Show (4,5%) del birrificio Il Conte Gelo (sito web), appartenente alla nuova linea denominata Easy Drinking Series. La Late Night Show è una Stout con evidenti note tostate, torrefatte e di cacao, ma che risultano ben bilanciate e armonizzate nel corso della bevuta. Bevuta che chiaramente risulta facile e immediata, essendo la cifra stilistica della gamma.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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