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Dieci luoghi birrari da visitare: parola agli ospiti di Al Bancone

Uno degli articoli più apprezzati negli ultimi tempi su Cronache di Birra risale a metà dicembre, quando provai a delineare i caratteri del movimento della birra artigianale attraverso le risposte degli ospiti di Al Bancone. Per chi non lo sapesse Al Bancone è la newsletter bisettimanale di Cronache di Birra, che oltre a presentare un riassunto degli ultimi articoli del sito propone alcuni elementi inediti. Tra questi ci sono le interviste agli esponenti del settore, basate su una serie di domande fisse per ogni ospite (più una personalizzata). All’epoca analizzammo le risposte al quesito che chiede di indicare tre aggettivi per definire il mercato della birra, traendone degli spunti di riflessione molto interessanti. Oggi invece voglio tentare un approccio più leggero, concentrandomi su un’altra domanda molto interessante:

C’è un pub o un locale dove non sei mai stato ma che vorresti visitare?

Il risultato è un elenco spettacolare, valido anche come fonte d’ispirazione per i vostri prossimi viaggi birrari.

Pelican Pub – Oregon (USA)

Marco Valeriani, birraio di Alder, indicò questo spettacolare locale come destinazione da visitare assolutamente. Ed è impossibile non essere d’accordo con lui. In questi anni ho accennato al Pelican Pub di Cape Kiwanda almeno un paio di volte e personalmente ho avuto la fortuna di trascorrervi qualche ora nell’agosto del 2018, durante le mie vacanze estive negli States. È senza dubbio uno dei locali birrari con la cornice più affascinante in assoluto, situato direttamente sulla spiaggia e proprio di fronte a un gigantesco monolite che emerge dalle acque. Chiaramente ogni tentativo di spiegare a parole l’atmosfera del Pelican Pub è inutile, ma basta qualche foto per comprendere il valore evocativo del posto. Senza dimenticare che le birre della casa sono ottime e capaci di conquistare numerosi premi in molti concorsi internazionali.

A L’Ange Gardien – Belgio

Questo nome forse non vi dirà granché, ma è il modo in cui è conosciuto il caffè del birrificio trappista Orval. Curiosamente questo locale fu indicato da due diversi ospiti di Al Bancone: Teo Musso di Baladin e Evan Rail. Di per sé l’A L’Ange Gardien non è un edificio molto suggestivo – a dirla tutta sembra un triste autogrill – ma ciò che conta è il contesto naturalistico in cui è incastonato e la sua portata simbolica. Come la vicina Abbazia di Notre Dame d’Orval, il locale si trova immerso tra le foreste delle Ardenne ed è solo lì che si può assaggiare la sorella minore dell’Orval, chiamata Petit Orval (od Orval Vert). A discapito delle comitive di turisti e dei tanti pullman parcheggiati nelle vicinanze, il luogo rimane una destinazione fondamentale per ogni appassionato.

Jester King – Texas (USA)

Nell’affollatissimo panorama brassicolo degli Stati Uniti una posizione di assoluto rilievo è occupata da Jester King grazie non solo all’altissima qualità della sua produzione, incentrata su fermentazioni spontanee e miste e maturazioni in legno, ma anche per l’impostazione da “farmhouse brewery”, cioè birrificio-fattoria. E Jester King è effettivamente una fattoria, situata nei sobborghi di Austin, in Texas. La tap room del birrificio e il relativo spazio all’aperto (di dimensioni ragguardevoli) hanno un gusto decisamente rurale, ma anche molto autentico. Il dehors, ricavato in un terreno sconnesso e brullo, è un trionfo di tavoli di legno, lamiere, ombrelloni e tendoni. Le birre sono paradisiache e l’atmosfera non è da meno, per questo Francesco Antonelli l’ha indicato come lacuna da colmare in futuro tra i luoghi birrari da visitare.

Goldochsen Brauerei – Baden-Württemberg (Germania)

Nella sua intervista Simone Cantoni indicò come destinazione da visitare al più presto questa antica locanda situata appena fuori la Franconia, in una zona ad altissimo tasso di tradizioni brassicole. Per illustrarvi questo luogo magico riporto le parole di chi quelle terre e quei locali li conosce a menadito, cioè Manuele Colonna. Ecco cosa scrisse su Facebook la scorsa estate:

Un gioiello unico. Non è Franconia, è appena fuori, anche se il territorio in tempi antichi pare ne facesse parte. Poco importa, qua a Spielbach non solo si respira l’aria delle migliori bettole franconi, ma si va su un livello superiore, irraggiungibile pure da posti come Heckel o lo scomparso Barth-Senger. Il tempo qua si è decisamente fermato, ma è stato pure perso di vista.

Atmosfera unica, bambini che spillano birra, soffitti appena sopra le nostre teste, e lei: Frau Unbehauen, elemento mitico per ogni appassionato di queste latitudini, un metro e venti di vecchina inossidabile che appare al momento di pagare il conto, dove c’è una stanza adatta in mezzo a mobili di due secoli fa. Il rito del conto vuole che tu ti sieda pazientemente di fronte a lei, mentre svolge il suo compito e apre la sua cassettina dei soldi. Nessuno in famiglia può toccarli, pare che le generazioni dopo di lei non siano così affidabili e lei abbia preso in mano tutto. Quando purtroppo non ci sarà più, la sua famiglia pare abbia deciso di chiudere questo posto unico, se sia vero o meno, senza di lei non sarà certo lo stesso, e noi siamo stati fortunati a sciropparci 140 km nel nulla solo per partecipare a questa esperienza. Ah, come era la birra? Ma sticazzi…

Toronado – California (USA)

Il Toronado (sito web) è uno dei pub più celebri al mondo (almeno per gli appassionati di birra) e una vera istituzione per il movimento della West Coast. È il luogo dove Luigi “Schigi” D’Amelio non è mai stato ma il primo che vorrebbe visitare. È un posto tendenzialmente brutto, piccolo, spesso affollato. Ma è un luogo birrario autentico come pochi altri al mondo, dove trovare alla spina straordinari prodotti made in USA accanto ai grandi classici del Belgio. Uno di quei pub che sono belli per quanto sono brutti e in cui l’atmosfera è straordinaria almeno quanto le birre che vi si possono bere. Vorrei essere lì in questo momento.

Mikkeller Bar – Copenaghen (Danimarca)

Probabilmente pochi appassionati metterebbero il Mikkeller Bar di Copenaghen in cima ai locali da visitare al più presto, vuoi perché la Danimarca è ormai dietro l’angolo, vuoi perché esistono tanti altri pub a marchio Mikkeller tra Europa e resto del mondo (compresa a breve l’Italia). Il discorso però cambia totalmente se l’appassionato vive in Messico, come nel caso del beersommelier Eduardo Villegas. E chiaramente anche in questo caso il valore simbolico del luogo è fondamentale, perché parliamo del primo locale di un progetto brassicolo che ha profondamente influenzato l’evoluzione della birra artigianale negli ultimi anni. Senza considerare che il Mikkeller Bar di Copenaghen ha segnato un momento di svolta nell’ambiente internazionale anche da un punto di vista estetico.

Bar Sanpierino – Bovolone (Verona)

Girando per la provincia italiana – soprattutto nel Nord Italia – può capitare di incappare in piccoli bar che nascondono dei veri e propri tesori birrari. Il Bar Sanpierino di Bovolone, comune di poco più di 15.000 abitanti situato nel nulla della campagna veronese, è dal 2015 una tankovna ufficiale Pilsner Urquell. Ciò significa che all’interno di questo piccolo bar le cui origini risalgono all’800, sono collocati alcuni serbatoi di Pilsner Urquell non pastorizzata da cui la birra viene spillata direttamente. È una soluzione che l’azienda ceca riserva ai suoi clienti migliori, ma che solitamente riguarda i normali pub. Per questa ragione Alessio “Leo” Leone indicò il Bar Sampierino come meta da visitare al più presto, al di là della qualità intrinseca della birra. I vecchietti di Plzen sono avvisati…

Moonlight Brewing – California (USA)

Eccoci di nuovo in California, dove Anna Managò individuò il suo locale “mancato” da visitare assolutamente. Parliamo di Moonlight Brewing (sito web), birrificio attivo dal lontano 1992 e non certo uno dei primi nomi che ti vengono in mente quando pensi alla birra della West Coast. Ma la chiave è proprio in questo dettaglio, poiché l’azienda di Santa Rosa è rimasta da sempre legata a un modo romantico di intendere la birra, lontana dalle mode del momento e allergica alle evoluzioni del mercato. In quasi trent’anni il birraio Brian Hunt è rimasto sempre fedele alla sua visione, con una produzione limitata ed evitando di ricorrere a scorciatoie e automatizzazioni. Discorso che si può estendere alla tap room del birrificio: asciutta e priva di orpelli, ma dalla grande forza evocativa.

Scurreria Beer e Bagel – Genova

Lo Scurreria di Genova non ha bisogno di molte presentazioni, essendo uno dei locali più importanti in Italia quando si parla di birra artigianale. Dovrebbe essere una meta imprescindibile per ogni appassionato, dunque devo ammettere la mia mancanza come fece Diego Vitucci quando fu intervistato per Al Bancone. Scurreria è un bel locale con una selezione di altissimo livello, ma a fare la differenza sono Giorgio e Alessandro oltre a tutto lo staff. Un motivo in più per ricordare che la fortuna di un locale non dipende dal numero di spine o dal comfort degli interni, ma soprattutto dalla competenza e la passione di chi lavora dietro il bancone.

Russian River – California (USA)

Nel 2018 il celebre birrificio Russian River aprì una seconda sede a Windsor, non lontano da quella originaria di Santa Rosa. Il brewpub (investimento da 50 milioni di dollari) sorge su uno spazio immenso, con circa 200 posti a sedere distribuiti in un beer garten di quasi mezzo ettaro. Il luogo dispone di un ristorante e di una tap room, ma ovviamente le grandi protagoniste sono le birre della casa, a partire dalla leggendarie Pliny The Elder e Pliny The Youger. Quando lo intervistammo, Luca “Giacu” Giaccone indicò proprio questa location come la meta prioritaria da visitare in futuro, un’altra destinazione (la terza!) situata in California di questa particolarissima selezione.

Ovviamente l’elenco sarà incrementato dalle prossime interviste di Al Bancone, già a partire da lunedì prossimo. A tal proposito vi lascio qualche indizio: l’ospite sarà un birraio operante nella scena romana e il luogo un celebre pub del Nord Europa. Cercate di indovinare entrambi i protagonisti, per verificare i pronostici non vi rimane che iscrivervi alla newsletter di Cronache di Birra.

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L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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